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Florovivaismo: è cresciuto in Italia del 5% nel 2021 e vale quasi 3 miliardi

where Milano when Gio, 12/01/2023 who roberto

Dalla fotografia del florovivaismo italiano da Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde (FieraMilano-Rho, 22-24 febbraio 2023), emerge l’andamento del settore nel 2021

Toscana, Liguria, Sicilia, poimyplant.jpg Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte: è questa la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale, cresciuto del 5% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Lo si legge in una nota di Myplant & Garden, la fiera internazionale leader del verde professionale, diffonde e commenta gli ultimi rilevamenti ufficiali (annata 2021) della produzione orto-florovivaistica italiana.
 
I numeri
Un valore che nel 2021 ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (il 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana), il dato più alto delle ultime annate prese in esame. La produzione di fiori e piante in vaso nel 2021 è stata pari a quasi 1,3 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2020), generata per il 39% dalle regioni del Nord-ovest e per il 35% da quelle del Sud e delle isole. La produzione dei vivai, pari a 1,5 miliardi di euro (+4,9%), deriva per il 60% dalle regioni centrali. L’Istat certifica così la ripresa del trend di crescita dopo la crisi pandemica.
 
Soprattutto Liguria e Toscana
Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in quattro regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta. La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, con un fatturato alla produzione di 816 milioni di euro (+4% sulla media 2019-2020). Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria al vertice con 386 milioni di euro (+4,6% sul biennio precedente).  Grazie a queste performance, come anticipato, Toscana e Liguria guidano la classifica delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme, così composta: Toscana (30%) Liguria (14%) Sicilia (9,6%) Lombardia (8,9%).
 
Cresce l’export, bene la bilancia commerciale
Considerato un vero e proprio prodotto di eccellenza dai mercati e i consumatori internazionali, il florovivaismo italiano registra la continua crescita della domanda dall’estero. L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico: anche nel 2021 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 1143 milioni di euro (903 nel 2020). Il saldo positivo della bilancia commerciale è di 550 milioni di euro (contro i 423 del 2020). I 28 Paesi dell’UE sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (ca 80%). Secondo i dati Eurostat, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea, compresi i bulbi e le piante da vivaio, è stato di circa 20 miliardi di euro, dei quali quasi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi. Il 70% dell’export italiano è venduto, nell’ordine, in Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Svizzera. Paesi Bassi (75%), Germania, Spagna e Belgio sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia.
 
Quarantamila ettari di eccellenza internazionale
Da inizio 2022, dopo aver superato la profondissima crisi innescata dall’emergenza pandemica, il comparto produttivo tricolore è tornato a subire una fortissima pressione sistemica. Come già denunciato da Myplant, il quadro inflattivo, i costi energetici e le incertezze della cornice politica internazionale stanno colpendo duramente le imprese ostacolando le produzioni, alimentando l’aumento dei prezzi, impedendo la programmazione produttiva e frenando gli scambi internazionali. Secondo Coldiretti, nel primo semestre 2022 l’export del comparto ha segnato un +9% sul medesimo periodo del 2021, ma le importazioni del primo semestre 2022 hanno registrato un +60%, mettendo a serio rischio il saldo della bilancia commerciale di fine anno. Secondo le stime di Assofloro, l’aumento dei costi energetici diretti per il comparto è impressionante: quasi +100% estate 2022/estate 2021 per l’elettricità; il prezzo del gasolio ha registrato un +80% nella primavera 2022 rispetto a quella 2021; il costo del metano, a luglio 2022 ha superato il +1200% rispetto al medesimo mese del 2021.

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