Che frenata l’auto elettrica! Da gennaio -12,3% di immatricolazioni
Dopo un buon 2023, in Europa (e in Italia) si inverte la tendenza: lo certificano i dati dello “Smart mobility report 2024”, realizzato da Energy&Strategy della School of management del Politecnico di Milano. Secondo l’indice di EY, oltre il 27% degli italiani considera la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all’addio alla benzina
Se il 2023 si è chiuso con quasi un’auto elettrica su quattro immatricolate in Europa (23,4%), in ulteriore lieve aumento rispetto al 2022 (+0,5%) e in crescita anche in termini assoluti – 3 milioni di nuove auto green (+16%) tra full electric (67%) e ibride plug-in – i primi otto mesi del 2024 mostrano un’inversione di tendenza: l’incidenza di nuove auto “con la spina” è scesa al 21,2%, calo che si riscontra in tutti i principali mercati europei tranne il Regno Unito. Anche in Italia la decrescita non si ferma e ci relega, insieme alla Spagna, agli ultimi posti per vetture elettriche circolanti: -0,2% di immatricolazioni nel 2023 sul 2022, anno già di stagnazione, e un ulteriore -12,3% tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo precedente, nonostante il potenziamento delle infrastrutture di ricarica e le innovazioni tecnologiche. Sono le principali evidenze emerse dallo “Smart mobility report 2024”, realizzato da Energy&Strategy della School of management del Politecnico di Milano appena presentato. Un vero boom, però, si è registrato in Italia a giugno grazie all’Ecobonus: +38,7% di nuove auto elettriche rispetto allo stesso mese 2023. Dato che non basta per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione, quando al 2030 bisognerebbe immatricolarne più di 800mila all’anno, una cifra decisamente poco realistica visto che nel triennio 2021-2023 le immatricolazioni si sono attestate a circa 130.000 annue.
Nemmeno la crescita delle infrastrutture di ricarica ha convinto gli italiani all’acquisto. «Se questo divario persiste si rischia di avere una rete di ricarica sottoutilizzata che non potrà supportare appieno la transizione elettrica», ha spiegato Davide Chiaroni (nella foto), vicedirettore di E&S e responsabile dell’Osservatorio (nella foto). Occorre una pianificazione strategica a lungo termine e vanno adottate politiche pubbliche più incisive e continuative, incluse campagne sui benefici della mobilità sostenibile, per favorire concretamente chi intende comprare auto elettriche e promuovere la fiducia dei consumatori. Diversamente, l’Italia non sarà mai protagonista del cambiamento».
Ey: pesano anche i prezzi
La contrazione del settore, complice anche il costo dei nuovi mezzi che resta molto alto se comparato ai veicoli ad alimentazione endotermica e ibrida, si riflette anche nel “Mobility consumer index 2024”, lo studio annuale condotto dalla società di consulenza EY in 28 Paesi. Anche in Italia, rivela l’indice, cala il numero di persone interessate all’acquisto di veicoli elettrici o ibridi. Sarebbe intenzionato ad acquistarne uno nei prossimi 24 mesi il 65% degli intervistati, mentre l’anno scorso la propensione era al 70%. Sebbene in diminuzione, l’interesse per i veicoli elettrificati nel nostro Paese rimane leggermente superiore alla media dei 28 Paesi esaminati (dove la percentuale è del 62%) e ci colloca al sesto posto nella classifica globale.
In particolare, oltre il 27% degli intervistati considera ancora la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all’adozione dei veicoli elettrici.
Nel complesso l’Indice di questa edizione, vede la Cina al primo posto (78%) nella propensione all’acquisto di un eco-veicolo, seguita da Singapore (74%), Norvegia e Tailandia (73%) e Vietnam (72%), mentre nei Paesi dell’Unione europea la propensione è inferiore e si aggira intorno al 57%.