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Giornata dell’alimentazione: gli italiani buttano via 1,8 miliardi di chili di cibo!

where Roma when Gio, 24/10/2024 who roberto

I dati 2024 fotografano una follia etica, ambientale ed economica. Che cosa fare? Arriva il decalogo antispreco della Coldiretti. La Toscana lancia un progetto per il recupero delle eccedenze alimentari. La Fipe si accorda con Too good to go

Nelle case degli italiani gettanocibo-scartato-creditiunipd.jpg nella spazzatura quasi 1,8 miliardi di chili di cibo, con pesanti riflessi sull’ambiente e sull’economia, oltre che dal punto di vista etico, considerate le difficoltà di molte famiglie a garantirsi una alimentazione adeguata. È quanto emerge da una elaborazione Coldiretti su dati Waste Watcher 2024, diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione promossa dalla Fao il 16 ottobre e dedicata al diritto al cibo. Il fenomeno dello spreco nelle case incide per oltre la metà sul totale del valore del cibo gettato, con le abitazioni che rappresentano la prima voce davanti alla grande distribuzione, all’industria e alle campagne.
Per sensibilizzare i cittadini rispetto a un problema sempre più grave, Coldiretti è impegnata con il progetto dei mercati di Campagna Amica, sostenendo le realtà locali, riducendo l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantendo alle famiglie prodotti più freschi che durano di più.
Frutta e verdura sono, infatti, le due categorie di cibo che più frequentemente finiscono nella pattumiera, spesso perché provenienti da lunghe distanze, con il risultato di andare a male poco dopo essere state acquistate. Al contrario, le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, secondo l’Ispra.
Oltre alla spesa dal contadino, le strategie di risparmio a tavola possono essere diverse, secondo il decalogo elaborato dalla Coldiretti. Importante fare la lista della spesa, leggere la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati. Meglio poi effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a chilometro zero e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata.
Ma lo spreco si batte anche a tavola, riscoprendo le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, o anche chiedendo la doggy bag al ristorante.
 
Eccedenze: la Toscana collabora con l’Università
Dove vanno a finire le eccedenze alimentari delle prime fasi della filiera agro-alimentare toscana e come fare per migliorare il loro recupero e la ridistribuzione? Sono le domande che si pone un recente progetto di dottorato di ricerca dal titolo “Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari”. Il progetto è realizzato nell’ambito di una convenzione che la Regione ha stipulato con il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa ed elaborato dalla dottoranda Giulia Gallo.
Il progetto conterrà la mappatura delle principali aziende agro-alimentari toscane, lo studio dei flussi di eccedenze, le loro cause, l’identificazione delle iniziative relative alla gestione e i relativi bisogni e problemi emersi. Verranno anche mappate e intervistate alcune imprese agro-alimentari toscane e le associazioni caritative che recuperano e redistribuiscono eccedenze nella regione, per individuare i loro bisogni.
Secondo le ultime stime (Adinolfi et al., 2023), le eccedenze e gli sprechi lungo la filiera agroalimentare nel 2023 ammontavano a 8,7 milioni di tonnellate, corrispondenti a 146 chili pro capite. Queste eccedenze e alimenti che vengono sprecati hanno un forte impatto ambientale, che per l’Italia è di circa 0,4 kg di CO2 equivalente pro capite, al di sopra della media europea che è di circa 0,36. In Italia la perdita economica dovuta allo spreco alimentare tocca i 22,8 miliardi di euro, di cui 17,9 per i consumi domestici.
 
E arriva la Surprise Bag
Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, e Too good to go, l’azienda a impatto sociale impegnata nel contrasto dello spreco alimentare, hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative comuni finalizzate al contrasto di qualsiasi forma di spreco alimentare. L’intesa, per la Federazione, si aggiunge all’iniziativa sul “Rimpiattino”, la doggy bag all’italiana, e al sostegno all’osservatorio Waste Watcher, che evidenzia quanta strada ci sia ancora da fare per ridurre lo spreco: infatti, nel 2024 in Italia è finito nella spazzatura il 45,6% di cibo in più dell’anno precedente.
Grazie all’accordo con Too good to go, i pubblici esercizi associati alla Federazione potranno gestire le eccedenze alimentari con vantaggi sia per l’azienda che per i consumatori. Le rimanenze a fine giornata di bar, pasticcerie e altre attività di ristorazione verranno confezionate nelle Surprise Bag, in vendita a prezzo ridotto e prenotabili dai clienti attraverso l’app di Too good to go.

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