Giornata nazionale degli alberi, la tree-mania spopola nel mondo
Dal forest-bathing al tree-hugging, passando per la maderoterapia fino al foraging, le piante fanno tendenza
Gli alberi e le loro proprietà sono ritornati al centro della vita della vita di molte persone, alimentando nuovi e inaspettate tendenze in tutto il mondo. Basti pensare, ad esempio, che su Instagram gli hashtag #tree e #trees da soli raccolgono oltre 72,6 milioni di immagini.
E mentre spopolano le app che aiutano gli amanti del tree-watching a riconoscere le diverse specie, sempre più chef si dedicano al foraging, ovvero l’ideazione di ricette a base di piante selvatiche. La tree-mania sta conoscendo un vero e proprio boom, anche grazie al lavoro costante di alcuni enti come Conlegno che, insieme a Legambiente, ha lanciato la campagna social “Per fare un albero ci vuole un hashtag” per porre l’attenzione sull’importanza del verde in occasione della recente Giornata Nazionale degli Alberi. Un’iniziativa che ha un importante fine sociale ed ecologico: ogni 50 post pubblicati nella giornata del 21 novembre utilizzando l’hashtag #unalberoè, Conlegno si impegna a donare un albero per dare vita a spazi verdi nelle aree che maggiormente necessitano di interventi.
“La tutela del patrimonio forestale è da sempre uno dei principali obiettivi del Consorzio - spiega Fausto Iaccheri, presidente di Conlegno, Consorzio Servizi Legno Sughero - che è nato con l’intento di tutelare la biodiversità, promuovendo l'utilizzo di materiali naturali in virtù di un approccio ecosostenibile.”
Una delle pratiche oggi più dirompenti è certamente il forest-bathing, termine inglese mutuato dal giapponese Shinrin-yoku, ovvero un vero e proprio bagno nella foreste che, grazie a un potere terapeutico scientificamente dimostrato, migliora lo stato di salute e diminuisce la tensione, combattendo la depressione. Uno studio dell’Università dell’Illinois pubblicato sul Telegraph rivela infatti che circondarsi di alberi, praticando il forest-bathing, rilassa e riduce lo stress di oltre il 50% in più rispetto alla palestra, incentivando i viaggi alla scoperta dei foliage più affascinanti. Secondo il Des Moines Register la pratica nacque in Giappone a metà degli anni ’80, diventando un fenomeno di costume solo negli ultimi anni in California, dove è nata addirittura un’associazione con 200 guide certificate. SpaFinder, una tra le più autorevoli testate di wellness a livello mondiale, ha sottolineato come il forest-bathing sia uno dei trend in costante crescita, ma per trarne beneficio servono almeno 4 ore di esposizione nel bosco, camminando per circa 5 km, ascoltando possibilmente i rumori della natura, odorando le fragranze, ammirando le sfumature dal marrone al verde, fino a entrare in contatto con la corteccia degli alberi.
Ma c’è anche chi si spinge oltre. Nata da un’idea della “hippy generation”, la Silvoterapia (dal latino silva che significa bosco, selva), in inglese Tree-Hugging (letteralmente “abbracciare gli alberi”), è una pratica che consiste nell'abbracciare le piante per assorbire la loro energia vitale, capace di combattere lo stress quotidiano.
Secondo il Taoismo, infatti, ogni specie ha diverse proprietà energetiche: il frassino, per esempio, rappresenta la rinascita e l’iniziazione, l’abete aiuta ad assorbire le contusioni e far guarire le fratture ossee, la betulla elimina l’umidità corporea aiutando a disintossicare l’organismo e l’olmo calma la mente e rafforza lo stomaco.
Sono numerosi quindi i vantaggi sullo stile di vita del vivere a contatto con gli alberi, ma quali sono le ragioni a livello psicologico? “Le ricerche in psicologia ambientale dagli anni ‘60 hanno evidenziato effetti psicofisiologici nel contatto tra uomo ed ambiente naturale – rivela il prof. Nicola Rainisio, docente di Psicologia Sociale e Ambientale presso l’Università degli Studi di Milano – . La sola presenza di elementi naturali come gli alberi può determinare un effetto di riduzione dello stress e di rigenerazione attentiva, con riflessi a cascata sulla salute e sul benessere. Infine, è in corso un tentativo di recupero della dimensione materica che pone al centro il contatto fisico e psicologico con materiali e ambienti naturali, quale reazione agli effetti negativi percepibili nel progressivo espandersi dei processi di digitalizzazione e virtualizzazione della vita quotidiana.”