Gli imprenditori lombardi sono attenti al sociale
Presentata ricerca in Regione Lombardia. Nel 55% dei casi l’azione etica è legata al titolare
Responsabilità sociale, un’azione soprattutto verso i dipendenti e verso la comunità (quasi il 60% tra entrambe le scelte), secondo le risposte indicate in un questionario, esaminato dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Hanno partecipato 66 tra le imprese lombarde premiate in Regione alla “Giornata delle buone prassi lombarde”, promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.
Crescono le imprese nei settori sociali in Lombardia, +3,2% in un anno. Sono 11.519 le imprese del settore nel 2017, (il 17,6% delle 65 mila attive in Italia, una su sei) e danno lavoro a 181 mila addetti (il 23,4% del totale nazionale di 772 mila, quasi uno su quattro). è il settore dell’istruzione, con 4.532 imprese, il più ampio seguito dall’assistenza sanitaria (3.415) e sociale (2.193). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2017 e 2016, sui settori legati al sociale.
Oggi presso la sede di Regione Lombardia la premiazione delle imprese che hanno superato la fase di istruttoria del Premio Buone Prassi Lombardia per la Responsabilità Sociale 2017. Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia hanno premiato 105 imprese responsabili per il loro impegno socio - ambientale con consegna di un attestato di merito e il loro inserimento nel repertorio on line sul sito www.csr.unioncamerelombardia.it, vera e propria vetrina di prestigio e visibilità sul territorio collegata ai siti delle Camere di commercio lombarde e di Regione Lombardia. Imprese distinte per il loro impegno e comportamento virtuoso e responsabile nelle categorie di Ambiente, Lavoro e Conciliazione Famiglia - Lavoro, Società, Mercato, Governo e Gestione dell'Azienda.
Particolare attenzione è stata dedicata quest'anno al tema donne e lavoro, con l'inserimento di un premio dedicato alle Imprese Femminili. Le aziende premiate all'interno di questa categoria hanno ricevuto un riconoscimento speciale dai Comitati per l'Imprenditoria femminile delle Camere di commercio lombarde, rappresentati da Mina Pirovano, presidente regionale.
"Regione Lombardia sostiene e promuove questa importante iniziativa perchè concorre a promuovere e dare visibilità a modelli di gestione d'imprese sostenibili, in grado di diventare driver per lo sviluppo del territorio e del bene comune nelle comunità locali di riferimento. Buone Prassi documenterà anche in questa edizione che coniugare competitività e responsabilità sociale è una necessità sempre più avvertita dalle imprese”, ha commentato l'Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia Mauro Parolini.
"Con questa iniziativa confermiamo una volta di più che le aziende sanno trovare in modo autonomo la strada migliore per essere di aiuto alla società, all'ambiente, guadagnando competitività come attori economici corretti - ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia -. Infatti, la Raccolta di Buone Prassi non si limita a valorizzare l'impegno sociale delle imprese lombarde, ma fa emergere comportamenti e spunti che sono da esempio per tutti, a prescindere da dimensioni aziendali, settore di attività e tipo di azienda, per un mercato più trasparente e corretto".
“La responsabilità sociale d’impresa, declinata nei suoi diversi aspetti, dalla sostenibilità ambientale all’impegno nei confronti dei propri collaboratori e al supporto del territorio, è un tema attuale che contribuisce alla costruzione della reputazione di una impresa - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Vice Presidente della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi -. Come Camera di Commercio, valorizziamo e riconosciamo quelle realtà che realizzano best practices che producono anche vantaggi di competitività e di sviluppo per l’intero sistema economico e sociale”.
Per imprese sociali in Lombardia prime Milano, Brescia, Varese, Bergamo e Monza. Milano è prima con 4.608 imprese (+3,4% in un anno) e 67 mila addetti, seguita da Brescia (1.326 imprese e 22 mila addetti), Varese (1.029 imprese e 13 mila addetti), Bergamo (1.015 imprese e 23 mila addetti) e Monza (924 imprese e 11 mila addetti). In un anno crescono soprattutto Sondrio (+6%), Como (+5%), Varese (+4,3%), Pavia (+4,1%).
Il questionario: azione sociale e imprenditore. L’iniziativa sociale è legata nella maggior parte dei casi alla motivazione etica dell’imprenditore (55%). Per il 15% è utile per lo sviluppo dell’impresa, un aiuto a crescere. L’impresa investe per queste azioni e il ritorno economico in genere non è altissimo, ma c’è poco o abbastanza, secondo il 45%. Poche le pianificazioni e gli strumenti di responsabilità sociale, dallo statuto al bilancio sociale, dalla certificazione al codice etico, a vantaggio di una attività di fatto che si manifesta col lavoro di ogni giorno (56%).
Per i lavoratori prevalgono azioni per la salute e la sicurezza (83%), la formazione (76%), ma anche l’attenzione ai bisogni dei collaboratori (71%), la proposta di orari flessibili (64%) e il rispetto delle pari opportunità (64%).
Tra le iniziative sociali ci sono ai primi posti il sostegno alle attività culturali (58%) e poi a quelle sportive e ricreative (53%). Diffusa la condivisione all’interno e la comunicazione all’esterno. Quasi tutte le imprese condividono coi collaboratori l’azione di responsabilità sociale (91%). Ampiamente diffusa la comunicazione di queste azioni anche all’esterno (77%).
Attenzione alle donne. Oltre la metà ha una particolare attenzione a vantaggio delle donne, tra le iniziative sociali proposte, soprattutto con orari flessibili di lavoro.
Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi: il caso dello Smart working. Dopo la sperimentazione nel 2017 continua il progetto nel 2018. Valutate la compatibilità con le esigenze del servizio, lo smart worker in accordo con il responsabile può svolgere per al massimo 3 giorni al mese le proprie attività dall'abitazione. Lo smart working, strumento ancora più agile, si va ad aggiungere al telelavoro, già tradizionalmente applicato, nella sperimentazione di nuovi modelli organizzativi non più necessariamente incentrati sulla presenza fisica ma su risultati misurabili e sulla performance.