Le interviste di e-gazette. Conlegno: contro gli eccessi climatici serve un approccio responsabile per boschi e foreste
Durante Ecomondo una conversazione con Eliana Macrì, responsabile comunicazione di Conlegno. Le foreste non stanno diminuendo, ma ciò non basta a garantirne il futuro
Gli studi della FAO stimano che il consumo di legno a livello mondiale passerà dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi del 2050. La domanda oggi è però se in futuro ci sarà abbastanza legno per tutti, visti anche i danni provocati dagli eccessi meteorologici su boschi e foreste. “Se l’uomo non inizia ad avere un processo virtuoso e responsabile e ad avere comportamenti e gesti rispettosi del patrimonio forestale, sarà difficile tutelarci dagli eccessi del cambiamento climatico in grado di provocare alluvioni ma anche fenomeni come la Xylella o la tempesta Vaia”, dice Eliana Macrì, responsabile comunicazione di Conlegno.
e-gazette l’ha intervistata a Ecomondo.
Anzitutto, che cosa fa Conlegno?
Il Consorzio servizi legno e sughero da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale. Nato nel 2002, Conlegno grazie ai suoi comitati tecnici favorisce un impiego normato e sostenibile del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale. Fondamentalmente produce certificazioni, ne abbiamo 25, di cui le principali sono Fitok, cioè il marchio del consorzio che controlla la filiera produttiva relativa agli imballaggi in legno per garantire il corretto trattamento fitosanitario, parliamo di circa 60 milioni di pallet, e la certificazione Epal, che è marchio internazionale che contraddistingue il sistema di interscambio di pallet riutilizzabili più diffuso d’Europa e che in Italia opera in seno a Conlegno. Anche in questo caso, il consorzio porta avanti un perfetto esempio di economia circolare: il riutilizzo, l’interscambio, la riparazione e il riciclo dei pallet Epal rappresentano un responsabile approccio ambientale e socio-economico.
Molti pensano che consumo di suolo e cementificazione stiano riducendo le foreste in Italia. È vero?
No, al contrario. Attualmente la superficie forestale nazionale ammonta complessivamente a circa 11 milioni di ettari, di cui l’82% (circa 9 milioni) è classificata come foresta e il restante 18% come altre terre boschive. Pertanto, le risorse forestali occupano quasi il 36% dell’intero territorio nazionale. Il dato incoraggiante è che c’è una crescita annua del volume delle foreste italiane, stimata intorno ai 38 milioni di metri cubi (con una media di circa 4,2 metri cubi ad ettaro).
Tutto bene, allora?
No. Purtroppo l’aumento della superficie forestale non è sufficiente ad assicurare che le foreste forniscano beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze future rispettando una gestione forestale sostenibile. Tagliare in modo sostenibile, nel concreto, vuol dire gestire la foresta come un complesso ecosistema di cui utilizzare alcune risorse, assicurandone nel contempo la continuità funzionale di lungo termine. Con il giusto equilibrio si conserva e migliora la produttività, la diversità e la resilienza degli ecosistemi forestali, che forniscono importanti servizi ambientali, tra cui aria pulita, acqua e habitat ottimali per la fauna e flora selvatica, nonché l’assorbimento del carbonio atmosferico.
Quale bilancio a fine anno per i volumi da voi trattati?
I volumi prodotti sono stati tutti in crescita l’anno scorso. È andata peggio nel 2023, dove stiamo registrando un leggero calo, tuttavia i dati sono ancora parziali e arrivano fino all’agosto scorso.
Quali le nuove sfide?
Quello che riguarda uno dei nuovi marchi, il marchio Conlegno TRUST, è nato in collaborazione con PEFC e FSC e riguarda proprio la gestione sostenibile e responsabile del patrimonio forestale, dal taglio alla gestione e al controllo fino al rimboschimento.
Si parla spesso della questione della manutenzione dei boschi. Qual è la posizione di Conlegno?
Se in generale nell’opinione pubblica vi è spesso un’opinione negativa dell’intervento dell’uomo nella natura, in realtà un taglio del bosco controllato e gestito tramite operatori specializzati e certificazioni di qualità è un’operazione che deve essere fatta, e anzi è necessaria. Teniamo presente che la richiesta di prodotti in legno è notevolmente aumentata e noi dobbiamo assicurare alla nostra generazione e a quelle future il mantenimento di queste aree essendo il serbatoio necessario per l’esistenza stessa dell’uomo.