Io, Plastica: presentato il cortometraggio contro la diffusione delle microplastiche
Il cortometraggio di Gualtiero Serafini è stato prodotto dalla Walk of Frame e presentato presso Spazio SCENA di Roma
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della minaccia delle microplastiche è al centro del cortometraggio “Io, plastica” di Gualtiero Serafini e prodotto dalla Walk of Frame presentato in questi giorni presso Spazio SCENA di Roma. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Waidy WOW, app sviluppata all’interno del Gruppo Acea dedicata alla community che ama l'acqua e l'ambiente che, grazie alla mappatura di oltre 50.000 punti idrici, promuove un consumo sostenibile della risorsa idrica, nel rispetto dell’ambiente.
I quesiti
Quale sarà il futuro, se non fermiamo questo processo? La microplastica è nei pesci che mangiamo, nell’acqua che beviamo. Come saranno i figli di domani, in un mondo di plastica? Sono alcune delle domande sollevate dal provocatorio cortometraggio, con l’obiettivo di sensibilizzare ad un uso consapevole delle plastiche, altrimenti quello che ci aspetta è un futuro distopico, secondo l’autore, dove gli esseri umani non sono più fatti in carne ed ossa. Patrizia Spisso – co-founder del progetto Waidy – ha spiegato durante la presentazione come Waidy WOW “possa contribuire a mitigare la visione negativa del futuro che ci mostra il cortometraggio ed essere un valore aggiunto per la comunità, in quanto strumento di informazione e di engagement, efficace, nel veicolare messaggi volti a incoraggiare comportamenti più virtuosi, e attuare il cambiamento culturale per ridurre l’impatto ambientale”.
Sinossi del cortometraggio
La storia si svolge interamente su una panchina in un parco, con un doppio salto temporale: 2092/2022/2092. Un intenso dialogo sul tempo e sulla plastica tra un giovane e un uomo maturo, nel corso del quale una notifica ricevuta sul cellulare porta il protagonista ad aprire l’app Waidy WOW e a leggere un trafiletto di un articolo che recita: “Microplastica: nei pesci che mangiamo, nell’acqua che beviamo. Quale futuro, il nostro? Come saranno i figli di domani, in un mondo di plastica?”. Il cortometraggio ci mostra proprio come saranno i nostri figli in un futuro provocatoriamente distopico, se si continua ad inquinare e produrre plastica sconsideratamente.