Legambiente Lombardia chiede il ripristino del servizio di trasporto biciclette sulle linee Trenord
C’è il sospetto che un provvedimento del genere sia dettato da un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei riders
La direzione operativa di Trenord, con un comunicato dalla validità a tempo indeterminato i cui effetti sono stati resi noti agli utenti dalla direzione commerciale, ha vietato il trasporto biciclette di dimensioni ordinarie su tutti i treni regionali dell’azienda. Sono invece consentite a bordo le biciclette pieghevoli e i monopattini.
L’azienda ha motivato la sua decisione con la necessità di distanziamento fisico, ma è difficile immaginare come togliere biciclette possa favorire il distanziamento, anziché impedirlo. A fronte di un crollo della domanda di TPL avvenuto per ovvi motivi di promiscuità, un provvedimento utile sarebbe stato piuttosto quello di incoraggiare ulteriormente il trasporto delle biciclette, magari togliendo ove possibile le sedute inutilizzate, per offrire una maggiore capienza.
C’è il sospetto che un provvedimento del genere, mirato sulle biciclette di taglia normale, sia dettato da un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei tanti lavoratori della gig economy (fattorini delle app) che ogni giorno raggiungono Milano dall’hinterland, anziché dal necessario distanziamento fisico. Il provvedimento toglie inoltre efficacia agli effetti del Bonus Bici disposto dal governo, sprecando così ulteriori risorse.
“Il TPL ha bisogno della ciclabilità come la ciclabilità ha bisogno del TPL, soprattutto in una fase delicata come questa. L’azienda deve chiarire se è dalla parte dei suoi utenti o vuole invece accreditare un’immagine esclusiva, se non discriminatoria; sicuramente poco sostenibile,” ha detto Federico Del Prete, presidente di Legambici APS. “È un provvedimento che colpisce gruppi etnici e fasce sociali deboli, come i fattorini della gig economy e i pendolari che usano ogni giorno il treno per andare a lavorare. Proibire le biciclette sui treni è come guardare il mondo da un cannocchiale alla rovescia”. Legambiente Lombardia chiede quindi a Trenord l’immediata revoca di un provvedimento gravemente discriminatorio, oltre che inspiegabilmente senza data di termine. La promozione della multimodalità e l’inclusività dei trasporti sono punti cruciali per non rischiare un blocco logistico in Lombardia, soprattutto nella delicata Fase3.