Mangiare bene. Ora gli chef per il loro ristorante scelgono di coltivare l'orto
In un'ottica sempre più green, gli chef scelgono di coltivare l'orto per eliminare gli sprechi e preparare i piatti con materie prime freschissime e di stagione
Sostenibilità, biodiversità e km zero sono i termini più serviti sulla tavola della cucina contemporanea. È sempre più numeroso l'esercito degli Chef che ingaggiano la battaglia Green per combattere gli sprechi alimentari e per offrire piatti dal sapore unico, con le materie prime freschissime e di stagione colte a pochi passi dai loro ristoranti. Come scriveva Giuseppe Verdi: “Torniamo all'antico, sarà un progresso”, così il buon vecchio orto diventa la nuova frontiera della gastronomia.
Spigaroli nel parmense
Proprio nella Bassa tanto cara al Maestro, a Polesine Parmense (PR), lo Chef stellato Massimo Spigaroli incanta occhi (e palato) col suo orto-giardino, all'ingresso dell'Antica Corte Pallavicina, castello del 1300 sulla golena del fiume Po. Qui si coltivano ortaggi, piante aromatiche e frutta, ingredienti del suo menu gastro-fluviale. Il ristorante, grazie alla vicinissima azienda agricola di famiglia, produce il 95% di quello che porta in tavola: verdura, carne, farina, pane, salse e conserve, vini. Da pochi mesi, sempre a Polesine Parmense e nel cuore dell'Ortaglia, ha aperto anche l'Agribottega, dove poter acquistare tutti i prodotti a metro zero, oltre a qualche chicca di produttori locali fidati. (www.anticacortepallavicina.com).
Girtler sul Brenta
“È il prodotto la star, non il cuoco!” questo pensa lo Chef Peter Girtler, che vanta 2 stelle Michelin nella sua Einhorn Stube al Romantik Hotel Stafler di Mauls, Vipiteno (BZ). Lo Chef crea deliziose specialità con i prodotti a km zero dell'azienda agricola della famiglia Stafler, come speck, salsicce, uova, erbe e ortaggi del proprio orto, nonché prodotti selezionati di contadini locali e di fornitori altoatesini che vantano il sigillo di qualità. “Massimo rispetto per il prodotto” è il credo di Girtler, che utilizza verdure ormai dimenticate e che si accerta che il percorso di frutta e ortaggi dal luogo di coltivazione all'ospite sia il più breve possibile (www.romantikhotels.com).
Cattoi al Garda
Anche il talentuoso David Cattoi, Executive Chef del Re della Busa e del Bistrot Tremani al Lido Palace di Riva del Garda (TN), ha come punto fermo la ricerca della qualità che l'ha portato insieme alla sua brigata di cucina a esplorare le aziende locali e stringere collaborazioni nel segno dell’eccellenza della materia prima. La carta è in effetti un autentico trionfo del territorio, con piatti che presentano ingredienti prodotti da fornitori accomunati da una filosofia sintetizzabile in una parola: Trentino. Dalle carni alla frutta, tutto rispecchia l’idea di trasmettere il sapore e il gusto di un fare tipico e tracciabile. E nel grande giardino dell'hotel 5 stelle che si affaccia sul Lago di Garda, lo chef coltiva un rigoglioso orto con le erbe aromatiche tra cui spicca la sua “ossessione”: la maggiorana. (www.lido-palace.it).
Pasquarelli nell’alto Molise
La specialità del ristorante "Il Tartufo" dell'albergo diffuso Borgotufi di Castel del Giudice (IS) è proprio il rinomato fungo che cresce rigoglioso nei boschi di cui il territorio è ricco, al confine tra Alto Molise e Abruzzo. Ma ci sono altri prodotti genuini, coltivati nei campi che si possono ammirare dal borgo, ad impreziosire i piatti d’autore dello Chef Marco Pasquarelli. Come le mele biologiche Melise, simbolo di Castel del Giudice, frutti autoctoni recuperati (tra questi la mela Zitella e la Gelata) trasformati anche in succhi di frutta e composte senza zuccheri né conservanti (come quelle alle mele e rosa canina oppure alle mele e prugnolo), servite agli ospiti per colazione. Tutto è fatto a Castel del Giudice, come la birra agricola Malto Lento che si può assaporare al bar dell'albergo diffuso (prodotta con orzo coltivato vicino ai meleti) e il miele dell'Apiario di Comunità, elisir del buon risveglio. Qui si punta sul cibo sostenibile, tanto che i luoghi di produzione, fattorie e piccole aziende agricole, sono collegate a Borgotufi dalle Vie dei Sensi, sentieri da percorrere a piedi per conoscere e gustare ciò che nasce in questa area interna e genuina dell’Appennino. (Tel. 0865 946820, www.borgotufi.it).
Zelger nel bolzanino
Anche l'Hotel Pfösl di Nova Ponente (BZ) propone una cucina naturale, utilizzando ingredienti stagionali di alta qualità, raccolti per la maggior parte nelle zone vicine, e nei propri orti. Brigitte Zelger, la padrona di casa, è anche esperta erborista. Lei stessa ha creato diversi giardini alle erbe e orti rialzati nel cortile interno della struttura. “Pane & sale” è uno degli orti, con piante che vengono usate nella lavorazione del pane (cumino, anice, finocchio, coriandolo o trigonella caerulea); “Fumo & benedizione” è il secondo giardino di spezie, protetto dal bestiame in pascolo da una tipica staccionata (dove crescono salvia, erbe aromatiche, timo, erbe di San Giovanni, artemisia e lavanda); “Cibo & bevande” infine, è il giardino alle erbe per la cucina e per il palato: calendula, ibisco, menta, melissa, vermut e millefoglie sono utilizzate dallo chef Markus Thuner per la creazione di piatti squisiti, insalate, tè o succhi. (Tel. 0471 619500, www.valdega.com)