Ricerca: in quattro famiglie italiane su dieci i figli chiedono comportamenti più sostenibili
Lo rivela un sondaggio condotto tra circa 500 famiglie e insegnanti nell’ambito del progetto “Odiamo Gli Sprechi” di E.ON
Le famiglie italiane sono sempre più orientate ad adottare comportamenti e scelte sostenibili, grazie anche alla maggiore qualità dell’informazione e alla formazione dei figli offerta dalla scuola. Sono alcune delle evidenze di una survey a cui hanno partecipato circa 500 tra genitori e insegnanti, condotta da E.ON con Pleiadi e Meteo Expert, nell’ambito del progetto Odiamo Gli Sprechi, che quest’anno ha coinvolto 4.500 alunni di 180 classi in circa 50 scuole primarie e secondarie di primo grado in un progetto educativo per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e all’uso consapevole delle risorse naturali.
I risultati della ricerca sono stati presentati da Péter Ilyés, CEO di E.ON Italia, Lucio Biondaro, CEO di Pleiadi e docente di Public Engagement e Francesca Santoro, Coordinatrice del programma di educazione all’oceano della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, nel corso di un evento virtuale a conclusione del progetto Odiamo Gli Sprechi, avviato a inizio ottobre.
I risultati del sondaggio
Rispetto a cinque anni fa, oltre a fare maggior attenzione alla raccolta differenziata (37%) e alla riduzione del consumo di plastica (24%), le famiglie italiane dichiarano di avere iniziato ad adottare comportamenti maggiormente orientati alla sostenibilità nell’ottimizzazione dei consumi di acqua ed energia (19%), nell’utilizzo dei mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (9%) e nell’attenzione alla provenienza del cibo che viene acquistato (7%).
Guardando in avanti, se l’efficienza nella gestione dei rifiuti e la progressiva riduzione dell’utilizzo di prodotti in plastica monouso rimangono i comportamenti che sono giudicati più facilmente adottabili nei prossimi anni, è interessante notare che l’utilizzo dell’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico domestico è ritenuto meno complesso da adottare delle soluzioni di mobilità elettrica, in particolare dell’utilizzo di un’auto elettrica di proprietà o a noleggio. Su quest’ultima, le risposte sono convergenti nell’individuare gli incentivi come leva per renderla più accessibile. L’analisi dei commenti ha poi fatto emergere come la convinzione della maggiore accessibilità dell’autoproduzione solare rispetto all’e-mobility sia anche derivata dal lancio del Superbonus, l’agevolazione fiscale per l’efficientamento energetico domestico introdotta dal Decreto Rilancio. Un ruolo importante nel favorire l’adozione di uno stile di vita maggiormente rispettoso dell’ambiente è svolto dai bambini in età scolare: quasi metà (40%) delle famiglie conferma l’incidenza della formazione e sensibilizzazione dei figli nelle scelte riguardanti sostenibilità e ambiente. A ruoli invertiti, anche il supporto delle famiglie alla scuola nella formazione agli studenti sulla sostenibilità ambientale è in prevalenza positivo, con due terzi (65%) degli insegnanti di primarie e secondarie di primo grado che lo giudica adeguato. Inoltre, oltre un terzo degli insegnanti coinvolti (33%) si dice a conoscenza di un notevole interesse delle famiglie nei confronti delle attività didattiche incentrate sulla sostenibilità.
Certamente rimane ancora molto da fare, soprattutto in termini di comunicazione e collaborazione tra scuola e famiglie con l’obiettivo di promuovere una solida educazione alla sostenibilità che si rifletta nei comportamenti adottati in ambito domestico. Anche a livello di informazione dei cittadini, se oltre la metà delle famiglie intervistate dice di informarsi da fonti autorevoli (57%) come su siti web istituzionali, media e programmi di divulgazione scientifica, solo una minoranza (17%) ritiene chiare e concrete le informazioni raccolte sulla sostenibilità ambientale e le indicazioni su comportamenti da adottare per ridurre il proprio impatto ambientale. Un dato significativo riguarda la percentuale di famiglie italiane che si informano tramite le comunicazioni del proprio fornitore di energia (9%) rispetto a quelle che lo fanno tramite amici e conoscenti (7%). Emerge quindi per imprese come E.ON la possibilità di giocare un ruolo importante a supporto alla cooperazione tra famiglie e scuole, attraverso la divulgazione di un’informazione corretta e comprensibile e iniziative quali Odiamo Gli Sprechi.
Il CEO di E.ON Italia Péter Ilyés ha dichiarato: “Siamo da sempre convinti che l’unico approccio possibile, alla salvaguardia del nostro Pianeta e alla qualità della nostra vita, sia la cooperazione: solo lavorando tutti assieme possiamo fare la differenza. In particolare, oggi possiamo e vogliamo svolgere un compito importante sia nell’agevolare e sostenere l’opera educativa delle scuole, sia coinvolgendo i nostri colleghi, partner, clienti e tutti i consumatori nella creazione di una community di persone consapevoli e attive”. “Il presente è il momento giusto per coinvolgere i nostri figli nella costruzione di un futuro migliore attraverso il buon esempio e l’attivazione concreta; il momento per supportare lo sviluppo di una cultura e di un rapporto solido scuola-famiglie su questi temi, forti delle nostre competenze e del nostro ruolo nella società” ha concluso Ilyés.