La Sardegna stanzia fondi contro l'invasione delle cavallette
Serviranno alla pianificazione e all'attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno
Le cavallette sono un problema per alcune zone della Sardegna centrale. A causa della loro periodica invasione si registrano ingenti danni alle coltivazioni, in particolare alle colture cerealicole, ma anche a quelle foraggere; e portano con sé anche problemi di carattere ambientale, legati alla massiva diffusione dell'infestazione agli habitat di insediamento. Lo ha detto l'assessore regionale della Difesa dell'ambiente, Gianni Lampis, dopo l'approvazione della delibera che stanzia 800mila euro (500mila per il 2021, 200mila per il 2022 e 100mila per il 2023) per la pianificazione e l'attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno delle infestazioni acridiche in Sardegna.
Il piano di contrasto
Della spesa complessiva, una quota di 300mila euro è destinata alla predisposizione di un Piano per le attività di studio, monitoraggio, prevenzione e contrasto alla diffusione del fenomeno e al supporto delle attività. L'agenzia Laore ha rilevato la presenza di questo parassita principalmente nella Provincia di Nuoro, nei territori di Ottana, Noragugume, Sedilo, Silanus, Orotelli e Bolotana. "Già nel 2020, la Regione è intervenuta con 400mila euro per gli indennizzi dovuti ai danni causati dall'invasione - ha spiegato l'assessore Lampis - . Per un'azione di contrasto comune e coordinata è opportuno il coinvolgimento del Tavolo tecnico regionale (composto da Corpo forestale, Agris e Laore, Assessorato dell'Agricoltura, Università di Sassari e Province), e la Regione deve dotarsi di un Piano di durata pluriennale, che contempli azioni inerenti a pratiche agricole mirate, attuate da soggetti pubblici e privati, nonché un'attività di studio e monitoraggio funzionale alla conoscenza del fenomeno e alla predisposizione di una banca dati, azioni di istruzione degli operatori e di diffusione delle conoscenze e delle informazioni".
Le linee guida
Finora, è stato definito un documento di Linee guida, sotto la supervisione scientifica dell'Università di Sassari. Il documento registra la necessità di un monitoraggio per l'individuazione delle aree infestate e per la valutazione dell'ortotterofauna nel suo complesso e degli antagonisti naturali delle specie infestanti, oltre a interventi di riequilibrio dell'entomofauna utile, a un campionamento su aree pilota, ad attività di lotta con mezzi agronomici, fisici, chimici e biologici, in campo e in laboratorio, al trasferimento delle conoscenze acquisite al personale tecnico degli enti regionali e alla divulgazione ad amministrazioni locali, scuole, cittadini e operatori del settore agricolo.