Sondaggio. Un italiano su due è favorevole (a parole) a sacrifici e compromessi a favore della sostenibilità
Secondo la survey di Ipsos il 46% degli intervistati è disposto a scendere a compromessi nella vita di ogni giorno e il 31% è disponibile a comprare prodotti anche più costosi purché più sostenibili
Strano ma vero, verrebbe da dire: molti italiani dicono di essere disposti a fare sacrifici a favore della sostenibilità: il 46% si dice favorevole a scendere a compromessi sullo stile di vita a beneficio dell’ambiente, ad esempio consumando meno energia, mangiando meno carne o limitando la plastica monouso, mentre il 31% è disponibile a fare acquisti sostenibili, anche se questo ha un impatto sulle sue finanze. È questo quanto è emerso da un sondaggio realizzato da Ipsos per l’edizione 2023 del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, condotto a maggio 2023 su un campione di 1000 persone con più di 16 anni.
Pronti alla sfida?
I risultati complessivi del report verranno presentati in anteprima all’edizione nazionale del Salone, durante la prima delle tre giornate di incontri e confronti dedicati al tema «Abitare il cambiamento». I primi dati diffusi mettono in evidenza una novità importante: ormai è chiaro ai cittadini che la transizione sostenibile ha un costo e che perseguirla richiede e richiederà di distogliere risorse da altri ambiti o di aumentare il prelievo fiscale, se non addirittura entrambe le azioni. Oggi, a 11 anni dalla prima edizione del Salone, gli italiani sono pronti alla sfida e lo dimostrano nel quotidiano: l’89% delle famiglie si impegna nella raccolta differenziata, l’88% nel risparmio energetico, l’87% nel ridurre il consumo idrico. E il 60% acquista prodotti biologici, pur con un’ampia forbice tra chi lo fa abitualmente (19%) e chi “abbastanza” (41%). Il quadro è identico nella scelta dei prodotti del mercato equo e solidale, che si attesta al 56% con un 17% di consumatori abituali e un 39% che diversifica maggiormente l’acquisto.
Un cambiamento impegnativo
"Quello che non cambia, invece, è la consapevolezza che abitare il cambiamento è impegnativo e richiede di uscire dalle proprie abitudini - commenta Andrea Alemanno, principal di Ipsos Strategy3 -. Molti si sentono pronti a 'traslocare', ma questa disposizione ideale è frenata dalle conseguenze negative, se comparate con un effetto non altrettanto certo. Infatti per il 58% degli italiani sarà impossibile realizzare transizioni energetiche, ambientali, digitali e sociali senza avere ripercussioni negative su alcuni membri o settori della società. Quasi la metà (45%) si attende ripercussioni limitate e gestibili, e solo il 18% ritiene che i benefici supereranno largamente i disagi. Accelerare questa fase di trasformazione è fondamentale".
La maturazione di una consapevolezza collettiva sulle transizioni in atto accelera e Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale racconta questo cambio di velocità: con il Giro d’Italia della Csr, nel corso del 2023, ha portato la sostenibilità al centro della scena in 10 città italiane, coinvolgendo 113 diverse organizzazioni, 133 relatori e oltre 2300 partecipanti che hanno preso parte ai dibattiti sia dal vivo che online.