Torna venerdì 21 in tutta Europa la mobilitazione “Streets for kids”
La richiesta alle Amministrazioni di associazioni, genitori e insegnanti è chiara: chiudere al traffico le strade su cui si affacciano le scuole
Torna venerdì 21 ottobre la mobilitazione europea “Streets for kids”: migliaia di bambini e bambine in tutta Europa scenderanno in strada con girotondi e biciclettate per chiedere più strade scolastiche e per lanciare la petizione “Basta aria inquinata intorno alle scuole”.
Il 93% dei bambini nelle città di tutta Europa respira aria inquinata e a livelli considerati critici dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’aria inquinata è particolarmente dannosa per la salute dei bambini, causando danni permanenti ai polmoni ancora in via di sviluppo. La petizione vuole quindi chiedere ai leader europei di fissare obiettivi ambiziosi di riduzione dell’inquinamento dell’aria, che siano pienamente in linea con le ultime evidenze scientifiche. Venerdì, in Italia, saranno una decina le città coinvolte nella giornata di mobilitazione europea “Streets for Kids”, con quasi un centinaio di iniziative proposte, ma l’invito ad organizzarsi e mobilitarsi è ancora aperto. Sul sito https://cleancitiescampaign.org/stre... sono disponibili materiali, vademecum e contenuti per organizzare la propria mobilitazione.
Strade scolastiche
La richiesta alle Amministrazioni di associazioni, genitori e insegnanti è chiara: più “strade scolastiche”, cioè la chiusura al traffico delle strade su cui si affacciano le scuole. La campagna andrà avanti fino al 2030. Le strade scolastiche sono inoltre un tassello essenziale per una mobilità sostenibile e a zero emissioni, che metta al centro lo spazio per le persone e riduca la centralità dell’auto nelle nostre città. Attorno alle strade scolastiche, secondo un’indagine realizzata da Clean Cities, c’è già molto consenso, tant’è che il 70% degli intervistati si dichiara favorevole alla loro realizzazione. Nelle grandi città europee le strade scolastiche sono già una realtà: 500 a Londra, 170 a Parigi, 120 a Barcellona. In Italia solo (poche) sperimentazioni, spesso lasciate all’iniziativa volontaria di genitori, con scarsi risultati in termini di efficacia, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.
La situazione in Italia
“Tante bambine e bambini occuperanno le strade, con giochi, girotondi, disegni, bici. Lo faranno insieme ai loro genitori, per affermare il loro diritto a respirare aria pulita, ad avere spazio per giocare, a muoversi in sicurezza da casa a scuola” ha commentato Anna Becchi, coordinatrice della campagna Strade Scolastiche per Clean Cities Italia. “Con questa mobilitazione in tutta Italia e in tutta Europa, chiediamo ai sindaci di impegnarsi per chiudere tutte le strade di fronte alle scuole materne, primarie e medie entro il 2030, cominciando dal nuovo anno scolastico.” L’Italia ha all’attivo ben tre procedure d’infrazione europee per violazione dei limiti di inquinamento dell’aria su PM 2.5, PM10 e NO2. La crisi climatica richiede inoltre una profonda e rapida trasformazione del modo in cui ci muoviamo, produciamo energia e riscaldiamo le nostre case. È quindi necessario ridurre lo spazio per le auto, soprattutto quelle inquinanti, e potenziare la ciclabilità, il trasporto pubblico e la sharing mobility. “Nel recente rapporto City Ranking pubblicato da Clean Cities, città italiane come Roma e Napoli sono tra quelle in Europa con meno spazio dedicato a pedoni e bici; Milano e Torino sono le più inquinate del continente. Dare un forte segnale sulle strade scolastiche sarebbe un modo, per le tante amministrazioni locali che hanno promesso di trasformare in senso “green” le proprie città, di dimostrare che fanno sul serio.” ha concluso Becchi.