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Addio packaging. Parmalat ha tagliato 7mila tonnellate di plastica in 10 anni

where Milano when Mar, 23/03/2021 who roberto

La packaging strategy del gruppo prevede la riduzione delle quantità già in fase di progettazione dell’imballo e l’uso di materiali ricilabili

Riduzione della quantità di packagingparmalat.jpg utilizzato, progettazione degli imballi per ridurne il peso, impiego di materiali riciclabili e riciclati, utilizzo di materiali a basso impatto ambientale. Sono queste le azioni principali della "packaging strategy" di Parmalat. La strategia - specifica l'azienda che fa parte del Gruppo Lactalis in Italia - ha permesso dal 2010 a oggi di ridurre di 7mila tonnellate la quantità di plastica impiegata e di evitare l'emissione di 14mila tonnellate di CO2. Parmalat ricorda inoltre di essere stata la prima azienda dell'alimentare a ottenere la certificazione Plastica Seconda Vita, grazie allo sviluppo di una bottiglia realizzata con il 50% di Pet riciclato, con un dimezzamento della plastica vergine che equivale a una riduzione di emissione di CO2, pari a quella assorbita in un anno da un bosco di 71mila piante. "In Parmalat - afferma Marco Bianchi, R&D Packaging Development Manager - siamo consapevoli che la produzione di ogni alimento ha un impatto sul territorio e che è necessario mettere in campo scelte, strategie ed energie per ridurre al minimo le ricadute ambientali. Ecco perché come team di Ricerca e Sviluppo Packaging studiamo imballaggi che hanno come fine ultimo quello della sostenibilità ambientale e per questo ci impegniamo in packaging più leggeri, riciclabili e riciclati, in un'ottica di economia circolare e in un dialogo costante con la filiera e i consumatori"
 
Grande importanza riveste inoltre il ricorso a materiali riciclati, a cui si dà quindi una seconda vita, in un’ottica di economia circolare. Nel 2019 Parmalat è stata la prima azienda dell’alimentare a ottenere la certificazione Plastica seconda vita grazie allo sviluppo di una bottiglia realizzata con il 50% di Pet riciclato, con un dimezzamento della plastica vergine che equivale a una riduzione di emissione di CO2 pari a quella assorbita in un anno da un bosco di 71mila piante. Inoltre, dopo anni di test e ricerche, l’azienda oggi impiega cartoncino riciclato per tutti i cofanetti dei multipack di vasetti, vaschette e brick (yogurt, dessert, panne e succhi) ed è impegnata a raggiungere il 100% per tutti gli imballaggi secondari in cartone (oggi è al 95% sul totale di tutte le applicazioni).
 
Negli ultimi dieci anni Parmalat ha accelerato sulla revisione e riprogettazione di tutti gli imballi primari e secondari, per ridurne il peso e l'impatto ambientale.
Grande importanza riveste inoltre il ricorso a materiali riciclati
, a cui si dà quindi una seconda vita, in un’ottica di economia circolare. Nel 2019 Parmalat è stata la prima azienda dell’alimentare a ottenere la certificazione "plastica seconda vita" grazie allo sviluppo di una bottiglia realizzata con il 50% di Pet riciclato, con un dimezzamento della plastica vergine che equivale a una riduzione di emissione di CO2 pari a quella assorbita in un anno da un bosco di 71mila piante; inoltre, dopo anni di test e ricerche, l’azienda oggi impiega cartoncino riciclato per tutti i cofanetti dei multipack di vasetti, vaschette e brick (yogurt, dessert, panne e succhi), ed è fortemente impegnata a raggiungere il 100% per tutti gli imballaggi secondari in cartone (oggi è 95% sul totale di tutte le applicazioni).

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