Campagna Anci-CoReVe per la differenziata di qualità sulla costa romagnola
Al via presso le attività dei 5 Comuni costieri della provincia riminese la campagna pilota sulla raccolta del vetro di qualità
“Sei di coccio? Il vetro è un’altra cosa”: è questo l’originale titolo della campagna di sensibilizzazione sulla qualità del vetro, unica a livello nazionale, rivolta a 4000 attività commerciali e turistiche dei Comuni di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione da CoReVe (Consorzio nazionale per il Recupero del Vetro) e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che hanno scelto la provincia di Rimini per avviare, a livello nazionale, una nuova campagna di sensibilizzazione sulla qualità del vetro rivolta a tutte le strutture ricettive (pub, ristoranti e bar) ed alberghiere della zona turistica dei 5 comuni della Provincia di Rimini. La raccolta differenziata del vetro è attiva da molto tempo nel territorio riminese, dove ha raggiunto ottimi risultati: dal 2017 la quantità raccolta pro capite supera i 44 kg/ab/anno, contro una media nazionale che nel 2018 è stata di 36,2 kg/ab/anno (fonte CoReVe).
Come si svolge - L’iniziativa prevede il contatto diretto, da parte di operatori appositamente formati da Hera, delle oltre 4.000 attività in due fasi distinte: la prima inizia oggi e la seconda nel mese di luglio. Oltre a lasciare materiale informativo, adesivi da applicare sui contenitori e gadget dedicati, l’obiettivo della visita a queste utenze, che producono circa la metà del vetro raccolto, è spiegare a ciascun esercente come raccogliere e separare correttamente il vetro, illustrare quali sono i materiali recuperabili e soprattutto quelli che assolutamente non devono essere raccolti per non comprometterne la qualità: i cosiddetti ‘falsi amici’. Tra questi, il principale “inquinante” a cui è dedicata l’attenzione e la campagna di sensibilizzazione è la ceramica, la cui presenza nel vetro raccolto è 2,5 volte superiore rispetto alle utenze domestiche.
I ‘falsi amici’ del riciclo del vetro - Dallo studio dei dati qualitativi sulle raccolte differenziate, la raccolta del vetro risulta infatti alterata, oltre che da ceramica e porcellana che sono senz’altro l’inquinante più diffuso, anche da altri tipi di materiali: oggetti di cristallo, pirofile di Pyrex o vetroceramica, vetri retinati e altri materiali inerti, che possono sembrare erroneamente simili al vetro da imballaggio, mentre in realtà sono materiali contaminanti, veri e propri “nemici” del suo riciclo, che vanno ad inficiare una raccolta del vetro altrimenti di buona qualità.
Un’elevata presenza di inquinanti è indice di una cattiva raccolta differenziata e nuoce anche al Comune, che riceve un minor corrispettivo economico da CoReVe. Il vetro è l’unico materiale esistente riciclabile al 100% che può tornare a vivere all’infinito: da una bottiglia rotta se ne ricrea una esattamente uguale. Questa caratteristica permette ogni anno in Italia di ridurre l’estrazione di materie prime tradizionali per 3 milioni di tonnellate e di evitare l’emissione in atmosfera di circa 2 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti a quanto assorbito da una foresta temperata vasta più della Puglia (fonte CoReVe).