Capsule del caffè in alluminio, nel 2015 risultati del riciclo in crescita
Il programma è attivo in Italia dal 2011 grazie ad un accordo siglato fra Nespresso, CiAl, Federambiente e il CIC (Consorzio italiano Compostatori)
A quasi cinque anni dall’avvio in Italia del progetto The Positive Cup, strategia sostenibile di Nespresso che fissa obiettivi ambiziosi in termini di approvvigionamento del caffé e di benessere sociale, utilizzo e recupero dell’alluminio e resistenza al cambiamento climatico, sono positivi i risultati di raccolta e avvio a riciclo delle capsule usate nel nostro Paese. Nel 2015 la raccolta è cresciuta del 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 419 tonnellate di capsule in alluminio conferite dai cittadini presso gli appositi punti di raccolta. Questo risultato ha consentito un enorme risparmio di materia ed energia: basti pensare che, riciclando l’alluminio, si risparmia il 95% dell’energia utilizzato per produrlo dalla materia prima e si aiuta la produzione di 268 quintali di riso, donati da Nespresso a Fondazione Banco Alimentare Onlus, grazie alla trasformazione in compost del caffè residuo nelle capsule.
Il programma, attivo in Italia dal 2011 e rinnovato nel 2014, grazie ad un accordo siglato fra Nespresso, CiAl, Federambiente e il CIC (Consorzio italiano Compostatori), prevede che le capsule riconsegnate dai cittadini in 36 boutique Nespresso e 46 isole ecologiche su tutto il territorio nazionale siano raccolte e trattate per separare l’alluminio e il caffé residuo, avviando i due materiali a distinti processi di valorizzazione: l’alluminio viene riciclato al 100% grazie alla collaborazione e il supporto di CiAl, il Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio, tornando a nuova vita e diventando oggetti che noi tutti utilizziamo ogni giorno, dalla moka per il caffè fino a parti di automobili; il caffè viene avviato a compostaggio e utilizzato come fertilizzante per un appezzamento di terreno individuato insieme all’Unione Agricoltori di Pavia e destinato a risaia: il riso coltivato viene acquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare, che a sua volta lo distribuisce a persone in difficoltà sul territorio attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.
Un importante progetto di tutela ambientale, in grado da un lato di garantire il recupero di risorse importanti, altrimenti destinate allo smaltimento in discarica, e dall’altro di sostenere il Banco Alimentare attraverso un innovativo approccio di economia circolare.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti da The Positive Cup e di poter dare un contributo concreto alla sostenibilità ambientale e sociale nel nostro Paese attraverso la collaborazione con CiAl e Banco Alimentare” afferma Fabio Degli Esposti, Direttore Generale di Nespresso Italiana. “Grazie alla sensibilità dei nostri Club Members nei confronti dei temi legati alla sostenibilità, siamo in grado di attivare un positivo processo circolare che dà nuova vita alla capsula di caffè dopo il suo utilizzo, garantendo una completa sostenibilità ambientale e sociale del suo intero ciclo di vita. Un progetto in linea con gli obiettivi ambiziosi di sostenibilità dell’intera filiera che ci siamo dati da qui al 2020”.
“Il progetto per il recupero e l’avvio al riciclo delle capsule del caffè Nespresso continua a crescere in Italia e siamo molto soddisfatti di aver contribuito a questo successo. Grazie a questo programma si amplia la consapevolezza dei cittadini in merito all’importanza della raccolta differenziata e al riciclo dell’alluminio, evitando gli sprechi e contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente” aggiunge Gino Schiona, Direttore Generale di CiAl.
Attualmente sono 82 i punti di raccolta (36 boutique e 46 isole ecologiche) distribuiti in 48 città italiane, tra le quali anche le più grandi come Torino, Genova, Milano, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania.