Caro 2012. La Tares è un salasso? "Non è solo colpa dei rifiuti"
Federambiente: con la nuova tassa comunale che entrerà in vigore ad aprile si pagano anche stipendi e mezzi dei vigili urbani, verde, illuminazione e strade
“I rifiuti non ci costeranno più dell’Imu perché con l’entrata in vigore della nuova tassa comunale, la Tares, la spesa media delle famiglie aumenterà di 80 euro rispetto all’attuale tassa o tariffa per la gestione dei rifiuti”. La precisazione arriva da una nota di Federambiente, la quale ha così inteso rispondere a un articolo pubblicato su “Repubblica” che parlava di salasso al pari dell’imposta sugli immobili.
“In realtà, per il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura non sarà chiesto ai cittadini nulla in più rispetto al 2012, mentre saranno semmai le imprese che gestiscono il ciclo integrato dei rifiuti urbani a doversi accollare alcuni oneri supplementari”, sostiene la federazione italiana che rappresenta le aziende dei servizi pubblici d’igiene ambientale. “Del resto, la Tares (Tariffa rifiuti e servizi), che entrerà in vigore a gennaio ma la cui scadenza della prima rata sarà ad aprile, sostituisce sì la vecchia tassa/tariffa per la gestione dei rifiuti, ma – informa la nota – finanzia anche una serie di altre voci dei bilanci comunali, i cosiddetti servizi indivisibili, che con i rifiuti nulla hanno a che fare: dagli stipendi e dai mezzi dei vigili urbani alla manutenzione delle strade, dall’illuminazione pubblica alla manutenzione di parchi e giardini. Tutti servizi che gli enti locali non potranno più coprire con i trasferimenti dallo stato, ma dovranno essere pagati direttamente dai cittadini”.
In ogni caso, quand’anche fossero vere le cifre pubblicate sul quotidiano, una famiglia di quattro persone pagherebbe mediamente 305 euro l’anno, cioè 76 euro a testa, pari a 21 centesimi al giorno, per ricevere i servizi d’igiene ambientale, raccolta differenziata, riciclo, trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani, oltre alla manutenzione delle strade e del verde, all’illuminazione pubblica e ad altri servizi locali. “Per la pulizia, la salubrità e la sicurezza delle città 21 centesimi a testa al giorno non possono certo essere considerati una cifra insostenibile, soprattutto se rapportata a quelle ben superiori di altri paesi europei”, conclude la Federambiente.