Conou: in Italia rigenerato il 98% dell’olio minerale (contro il 61% della Ue)
Lo ha detto ad AdnKronos il presidente del consorzio Riccardo Piunti: «È il risultato di un modello organizzativo straordinario che è nato quarant’anni fa dalla cooperazione fra le aziende»
«L’economia circolare italiana è una esperienza di successo e di primato europeo». Così Riccardo Piunti, presidente Conou, Consorzio nazionale oli usati, intervenendo all’evento Adnkronos Q&A “Transizione green, investimenti e strategie”, che si è tenuto a Roma. «In Conou l’economia circolare è totale, perché raccogliamo tutto l’olio minerale usato e lo rigeneriamo al 98%. È il risultato di un modello organizzativo straordinario che nasce quarant’anni fa dalla cooperazione fra le aziende, principalmente petrolifere di lubrificanti, sulla base dell’idea che “chi inquina paga”, poi diventata responsabilità del produttore».
L’Europa è indietro
Nella rigenerazione «l’Europa è al 61%, un 40% dell’olio viene bruciato. In Italia invece è praticamente zero - sottolinea Piunti - e questo accade nonostante l’Europa abbia stabilito che la rigenerazione è la cosa migliore che si possa fare dal punto di vista ambientale. Il tema è nell’organizzazione del sistema che fa questo in maniera spontanea. Il consorzio è un arbitro indipendente, senza fine di lucro e come tale credibile».
Nel settore degli oli minerali l’Europa è sempre stata «molto tiepida nel fissare degli standard. Pensate che i tassi di raccolta ufficiali, che dà l’Europa, in uno studio del 2023 sono l’82%: e l’altro 18% dove va? Sono 500mila tonnellate. Sembrava che l’Ue volesse fare degli standard, l’anno scorso, poi hanno detto no, aspettiamo. Quindi hanno ribadito l’importanza di modelli circolari come quelli italiani, ma non hanno più forzato la mano e forse c’è qualche interesse, qualche lobby - conclude il presidente - che è abituata a bruciare l’olio usato».