Cresce, grazie al contributo degli associati, la foresta dell’associazione italiana scatolifici
Saranno 660 gli alberi piantati in Veneto, nelle aree colpite dal maltempo a fine 2018
Ha raggiunto i 660 alberi, grazie al contributo di molte aziende associate, la Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici - nata con 100 alberi lo scorso giugno, sulla piattaforma Treedom, ampliando notevolmente il numero di piante che contribuiranno al rimboschimento delle zone del Veneto devastate dal maltempo di ottobre 2018.
La Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici nasce dalla consapevolezza che la filiera degli imballaggi cellulosici vada rispettata e protetta, non solo attraverso le catene di custodia delle foreste e a un efficiente riciclo, ma anche finanziando importanti iniziative di riforestazione sul territorio italiano come questa. Per questo motivo, l’Associazione ha deciso di dare vita al suo primo grande progetto di sostenibilità ambientale condiviso tra tutti gli Associati.
La Foresta è composta da Faggi, Aceri Montani, Betulle, Sorbi dell’uccellatore e altre specie autoctone, di garantita provenienza locale. Le piante si trovano attualmente nei vivai di Veneto Agricoltura di Montecchio Precalcino (VI) e di Pian dei Spini (BL) e saranno messe nella terra non appena i lavori di sistemazione del terreno e la pianificazione saranno completati, presumibilmente negli ultimi mesi del 2020. Il contributo di assorbimento di CO2 della Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici sarà pari a 124.400 kg.
“Per lanciare in modo forte il messaggio-chiave della nostra filiera, ‘gli imballaggi in cartone amano l’ambiente’, abbiamo deciso di investire in Italia e in una zona molto importante per il nostro comparto, dove operano numerosi scatolifici. È un progetto che rafforza il nostro impegno verso l’ambiente e che vuole sottolineare l’eccellenza del nostro comparto, che già rappresenta un esempio perfetto di economia circolare essendo basata su risorse disponibili in natura e con ciclo di recupero e riciclo virtuoso” spiega Riccardo Cavicchioli, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici.