È fallito il centro riciclo di Vedelago. Aveva debiti per oltre 30 milioni di euro
Era considerato il fiore all’occhiello della raccolta differenziata, esempio virtuoso della strategia rifiuti zero
Dopo dieci anni di attività è fallito il Centro Riciclo di Vedelago. La sentenza, comparsa sul sito del Tribunale di Treviso, è stata pubblicata il 17 dicembre e parla chiaro: la società a responsabilità limitata del trevigiano, diventata famosa in tutta Italia per la sua attività d’avanguardia in tema rifiuti e spesso additata come modello da seguire, è arrivata al capolinea. I creditori avranno tempo per depositare le proprie richieste fino al 16 febbraio, mentre il 18 marzo il giudice delegato avrà il compito di analizzare lo stato passivo dell’azienda. I giornali locali parlano di una voragine di 30 milioni di euro, dovuta a investimenti sbagliati in un periodo di crisi, che ha colpito anche il settore del trattamento e smaltimento dell’immondizia, con servizi in perdita nonostante gli sforzi di rimanere saldi sul mercato e di promuovere l’immagine del Centro e della sua attività.
In questi anni a Vedelago si erano recate in visita delegazioni da tutto il mondo per apprendere le nuove modalità di recupero e trattamento di plastica, vetro, acciaio e alluminio, che avevano portato il Centro a raggiungere in termini di riciclo sui materiali la percentuale del 99 per cento. Un traguardo, quasi una rivoluzione nel settore, per i Comuni che negli scorsi anni, uno dopo l’altro, avevano avviato la raccolta differenziata.
Già da tempo però la società navigava a vista. Il Centro era costato oltre 5 milioni di euro e nel 2012 era arrivata la prima riorganizzazione aziendale, che dopo un periodo di ritardi nel pagamento degli stipendi aveva portato a un taglio netto ai dipendenti, dimezzati da 30 a 15. La fondatrice della società Carla Poli e il figlio Alessandro Mardegan, amministratore delegato, avevano però rassicurato sulla tenuta dell’impresa, nonostante le difficoltà legate alle difficili condizioni di mercato.
Tanto più amaro l’attuale epilogo, con la società che chiude i battenti sommersa dai debiti. C’è anche una buona notizia, però: l’attività del Centro però non si ferma e i 15 posti di lavoro al momento sono salvi, perché una nuova società, la Punto Riciclo, fondata un paio di mesi fa, è subentrata alla precedente proprietà.