Ferrante: perché il Governo è contrario ai target ambiziosi sull’economia circolare?
Per l’esponente dei Verdi, nonostante il lavoro della relatrice Bonafè l’esecutivo ha votato per obiettivi più bassi sul riciclo dei rifiuti
“Ancora una volta in Europa si registra la pessima performance italiana, con la rappresentanza italiana a Bruxelles che si è espressa contro i target di riciclo dei rifiuti, sia per quanto riguarda i rifiuti municipali che quelli d’imballaggio, appoggiando invece la proposta della Commissione: 65% invece di 70% di rifiuti municipali entro il 2030; 75% invece di 80% per i rifiuti di imballaggio”. È quanto rileva Francesco Ferrante di Green Italia dopo l’approvazione del Parlamento europeo del Pacchetto Economia Circolare.
Grazie anche al prezioso lavoro della relatrice Simona Bonafè - insiste Ferrante - sono stati infatti proposti target più ambiziosi di quelli troppo prudenti proposti dalla Commissione. E' indubbiamente un passo in avanti sostanziale per la politica economica europea, che dota i paesi membri di una legislazione realmente avanzata, in linea con le best practice che da tempo indicano come l’emergenza rifiuti non debba essere più considerata tale, ma sia piuttosto un enorme serbatoio di risorse economiche ed occupazionali.
Secondo Ferrante, tuttavia, “c’è sempre uno scollamento tra la rappresentanza del Governo italiano in Europa e il Paese, che nel campo dell’economia verde e circolare ha da tempo investito risorse e know-how.
Spiace constatare che l’Italia si ritrovi troppo spesso allineata alle posizione meno innovative, tanto che il nostro governo, evidentemente troppo accomodante su politiche ‘fossili’, ha di recente votato in compagnia della Polonia persino contro le proposte di riforma del meccanismo ETS volte a ridurre le emissioni di CO2 come richiesto dall’accordo di Parigi”.
Sulla posizione italiana espressa al Consiglio sarà interessante sapere cosa risponderanno i Ministri Calenda e Galletti, a cui il deputato di Possibile Pippo Civati ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito”.