Hera, sale al 94,3% il recupero dei rifiuti da differenziata
On line la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”: dati e mappe per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata
Tracciare la filiera del riciclo, dare garanzie sull’effettivo recupero della raccolta differenziata, rendere chiaro il processo che si attiva grazie allo sforzo dei cittadini e il contributo dell’azienda. Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Uno sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy.
Il recupero sale a quota 94,3% - I dati contenuti in “Sulle tracce dei rifiuti”, anche quest’anno verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, danno conto dei risultati raggiunti in Emilia-Romagna, Marche e nel Nord Est, che parlano chiaro: nel 2014 è stato recuperato il 94,3% di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente. In media, dunque, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea a essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è complessivamente di appena il 5,7%.
Quasi 200 le aziende coinvolte - Nel report sono riportate 8 mappe, una per ciascun materiale raccolto, che permettono di scoprire quali e dove sono i principali impianti che si occupano del recupero finale dei rifiuti. In totale gli impianti coinvolti sono ben 188, di cui 6 nel bolognese (in prevalenza impianti di compostaggio), gestiti da 167 aziende, 46 delle quali con sede nel territorio servito dal Gruppo Hera.
I 188 impianti, con un fatturato totale di circa 10 miliardi di euro, occupano complessivamente 17.000 persone. Dati che evidenziano un elevato grado di avanzamento nella transizione da una economia lineare, in cui i prodotti sono destinati a diventare rifiuti e a finire in discarica, a un’economia con più recupero e per questo detta “circolare”.
Del ferro non si butta via niente, del verde e del legno quasi nulla - Dall’analisi dei dati, al primo posto per percentuale di recupero si colloca il ferro: se ne raccolgono 2,5 kg per abitante e il 99,1% viene reimmesso sul mercato o trasformato per il riuso nelle industrie metallurgiche o nelle acciaierie. Anche del verde si recupera tantissimo: nel 2014 nel territorio gestito da Hera il 99% di sfalci e potature (69,2 i kg procapite raccolti) hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, negli impianti a biomasse ricavandone energia rinnovabile. Dei 18,5 kg di legno per abitante raccolti, ne è stato recuperato il 98,1% per la produzione di pannelli, cippato o pellet. La plastica, in particolare, viene recuperata all’80,7% (24,8 kg per abitante raccolti) mentre la carta al 96,4% (60 kg raccolti per abitante). L’organico si attesta al 91,1% (con 53,4 kg annuali per abitante raccolti), il vetro al 93,7% (31,7 i kg procapite raccolti). Infine, i metalli contenuti negli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 92,9%.
Raccolta differenziata al 51,6% nel bolognese - Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto, nei primi 8 mesi del 2015, il 56% (14 punti percentuali sopra la media nazionale del 42,3%), grazie ai molteplici progetti attivati nei diversi territori. Nel bolognese ad agosto 2015 la raccolta differenziata è arrivata al 51,6%, anche grazie ai primi risultati dei progetti nel capoluogo.
Tutti i dati sono disponibili on line nella sezione interattiva e navigabile all’indirizzo www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.