Inceneritore di Case Passerini, secondo un esposto ci sono 43 milioni di danno dalla mancata raccolta differenziata
Nel mirino l’impianto di Case Passerini. Nel documento presentato dai comitati si fa riferimento ai mancati obiettivi minimi di differenziata
Depositato alla procura della Corte dei Conti di Firenze un esposto contro l’inceneritore di Case Passerini, nel fiorentino, "per i comportamenti omissivi degli amministratori di Quadrifoglio e dei Comuni soci" in cui si ipotizza un presunto danno erariale nei confronti dei cittadini - calcolato tra il 2008 e il 2014 - "di oltre 43 milioni di euro per il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata". Quelle percentuali, cioè, fissate dal testo unico ambientale e dalla legge 296 del 2006, a cui il comitato Mamme no inceneritore, l'Assemblea per la Piana contro le nocività, il coordinamento dei comitati per la Piana di Firenze, Medicina democratica, Wwf, Italia Nostra, Zero Waste Italy e il Forum ambientalista fanno riferimento nell'azione inoltrata alla magistratura contabile.
“Dai dati delle raccolte differenziate, comunicati annualmente dall'agenzia regionale recupero risorse, abbiamo calcolato il surplus di rifiuti indifferenziati trattati in discarica per via del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi. Rifiuti gravati da una serie di costi già pagati tramite Tari dai cittadini”, sottolinea Davide Pagliai, tra i portavoce del comitato Mamme no inceneritore. Quattro, spiegano, le voci che gravano su quel surplus: un tributo speciale per la messa a discarica; un'addizionale del 20% per i Comuni che non raggiungono gli obiettivi; gli oneri di compensazione per il disagio ambientale in favore dei territori che ospitano impianti di smaltimento; i costi di pretrattamento e smaltimento.