Inceneritori, Terzi (Lombardia): così il Governo produce uno scempio ambientale
Così l'assessore regionale all'Ambiente commenta il Dpcm attuativo dell'art. 35 dello Sblocca Italia approvato dalla Conferenza Stato regioni con il voto contrario di sei regioni, tra cui la Lombardia
“La Lombardia ha raggiunto livelli di raccolta differenziata efficienti e non vuole diventare la pattumiera d'Italia, pagando le incapacità gestionali, politiche e amministrative altrui. Un danno gravissimo non solo all'ambiente lombardo, già sotto pressione dopo decenni di sfruttamento, ma soprattutto per la salute dei cittadini”.
Così l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi commenta il Dpcm attuativo dell'art. 35 dello Sblocca Italia approvato dalla Conferenza Stato regioni - con il voto contrario di sei regioni, tra cui la Lombardia - che individua otto nuovi inceneritori da realizzare nel nostro paese: tre al centro (Umbria, Marche e Lazio), due al sud (Abruzzo e Campania) e tre nelle isole (due in Sicilia e uno in Sardegna). I governatori hanno esaminato il provvedimento all'interno della conferenza delle Regioni dove il decreto è passato a maggioranza, con 14 voti favorevoli e 6 contrari (tra cui Lombardia, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise).
“Per noi l'autosufficienza raggiunta è un valore da difendere a ogni costo. E lo faremo in tutte le sedi opportune. Il ricorso alla Consulta presentato a suo tempo è solo il primo passo. A Roma - conclude Terzi - non pensino di risolvere la questione rifiuti delegandone la soluzione ai territori che ospitano impianti, come la Lombardia”.