Industria del packaging, in Italia il 2012 si chiude in negativo
Lo dice il preconsuntivo dell’Istituto italiano imballaggio
La spirale negativa dell’economia nazionale nel quarto trimestre e, più in generale, anche nell’intero 2012, coinvolge il settore del packaging. Lo riporta una nota l’Istituto italiano imballaggio, secondo la quale il preconsuntivo indica un dato recessivo anche per il comparto imballaggio.
La produzione globale, in peso, ha segnato una contrazione del 3 - 4 %, le esportazioni evidenziano un arretramento del 2,8 - 3%; in lieve aumento, invece, le importazioni, ma la domanda interna segna un calo del 3 - 3,5%.La contrazione della produzione, espressa in peso, ha interessato quasi tutte le filiere: - 4,5% gli imballaggi in acciaio, - 1% per quelli in alluminio, - 4% i cellulosici, - 2,2% gli imballaggi cellulosici poliaccoppiati, - 2,6% gli imballaggi in plastica, - 3,9% i contenitori in vetro, - 3,8% l’area degli imballaggi in legno. Una sostanziale riconferma dei valori del 2011 si segnala invece per gli imballaggi flessibili da converter, dopo un lungo periodo di progressivo sviluppo.
Per quanto riguarda il fatturato, si stima che il 2012 si sia chiuso comunque con un incremento del 5 - 7 % rispetto al 2011. Questa previsione è stata ricavata dall’analisi dei trend di tre indicatori: le principali componenti di costo dell’industria manifatturiera del 2012 rispetto al 2011, il rapporto domanda/offerta nel corso del 2012, il tasso di inflazione.
Più in generale, gli ultimi indicatori economici segnalano che il bilancio dell’anno scorso, secondo un primo consuntivo, vedrà un’accentuazione della recessione iniziata nel corso del quarto trimestre del 2011. Il manifatturiero vede diminuire sia l’attività produttiva sia l’acquisizione di nuovi ordini. “Per l’Italia - si legge nella nota - la ripresa purtroppo sembra allontanarsi, la domanda interna presenta flessioni superiori a quanto ipotizzato a inizio anno e le esportazioni hanno perduto slancio”.
Secondo le periodiche analisi effettuate da Confindustria, l’economia italiana ha concluso il 2012 in netta recessione, senza segnali di inversione di tendenza nel breve periodo. Le previsioni di chiusura indicano infatti un arretramento del pil pari al 2,4 - 2,6%.
Sempre secondo Confindustria, slitta in avanti - a fine 2013 o inizio 2014 - la possibilità di una lenta inversione di tendenza. Analogo trend negativo anche per il settore manifatturiero italiano, che ha concluso il 2012 con un attività produttiva in recessione del 5,3% e una prospettiva di ripresa, secondo la valutazione di Prometeia, rimandata a fine 2013 / inizio 2014.
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