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Intervista. Miniere urbane e segmento tessile nel riciclo integrato secondo Haiki+

where Milano when Mar, 03/12/2024 who roberto

L’amministratore delegato Flavio Raimondo delinea le prospettive e le sfide del riciclo, dalla gestione dei Raee al "landfill mining", fino alle innovazioni nell'industria del recupero. L’impianto di Lazzate. I problemi dei Raee
di Luca Gringeri

La gestione dei Raee, il segmentoraimondo-haiki.jpg tessile, le miniere urbane del  "landfill mining", fino alle innovazioni nell'industria del recupero. Ecco le prospettive del settore del recupero e del riciclo secondo Flavio Raimondo, amministratore delegato di Haiki+, azienda che opera nel settore della gestione e trasformazione dei rifiuti. Haiki+ non si occupa solo della raccolta e del trattamento dei rifiuti, ma si spinge oltre, puntando a un modello di economia circolare che guarda al futuro.

Raimondo, partiamo dal significato del nome "Haiki+".
Haiki, in giapponese, significa "rifiuto". Abbiamo aggiunto il "+" per sottolineare il nostro approccio: noi non vediamo il rifiuto come qualcosa di negativo, ma come una risorsa. È una materia prima che, se correttamente trattata, può essere reintrodotta nel circuito economico e produttivo. Oggi, con la scarsità di materie prime, credo che il rifiuto rappresenti una risorsa strategica. Guardare al rifiuto come materia prima o seconda è una soluzione per affrontare molte delle problematiche legate al mercato delle risorse.

Due parole sulla storia di Haiki+.
Haiki+ è un'azienda che opera a ciclo integrato. Iniziamo con la raccolta dei rifiuti, li trasformiamo nei nostri impianti di produzione e poi gestiamo il residuo decadente attraverso le nostre discariche. abbiamo un’integrazione sia orizzontale che verticale. Le quattro aree principali di Haiki+ sono: Haiki Electrics, che gestisce gli impianti di trattamento dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche); Haiki Mines, che gestisce quattro discariche tra Lombardia e Liguria; Haiki Cobat, che si occupa della gestione dei rifiuti delle batterie, in particolare quelle al litio e al piombo; e infine Haiki Recycling, che opera sul recupero di materiali tradizionali come ingombranti, carta, plastica. In Piemonte, per esempio, abbiamo un impianto che recupera il 96% del materiale conferito.

Qual è stato il più recente impianto aperto da Haiki+?
Il nuovo impianto, operativo da giugno, si trova a Lazzate, in Lombardia. Si tratta di un impianto altamente innovativo, con un investimento di 5 milioni di euro, capace di trattare fino a 50mila tonnellate l'anno. Questo impianto è dotato di tecnologie avanzate, tra cui un sistema antincendio di ultima generazione, sviluppato in collaborazione con i vigili del fuoco. È un impianto sicuro e super-controllato, che non gestisce rifiuti organici, ma si occupa dei materiali provenienti dal tessuto industriale lombardo.

Parliamo di Haiki Mines e del landfill mining, ovvero le miniere urbane. Di che si tratta?
Il landfill mining non è più un’idea, ma una realtà. Abbiamo completato quest’anno l'ultima conferenza di servizi e siamo in attesa dell'autorizzazione dalla provincia di Brescia per avviare i lavori. Si tratta di un progetto pionieristico in Italia: estrapoliamo materiale da una discarica chiusa (prima del 1990) e recuperiamo materiali come carta, plastica, metalli, ferro, che verranno reimmessi nel circuito economico. L’idea è rimediare alle discariche obsolete, riutilizzando il materiale in modo sicuro e rispettoso dell’ambiente, con le tecnologie più moderne, e colmare il divario tra i sistemi di sicurezza di oggi e quelli in vigore prima del 1990.

E per quanto riguarda il recupero dei Raee? Come sta andando la raccolta di questi rifiuti, che spesso sono difficili da conferire?
La gestione dei Raee è un tema complesso. Molti pensano solo a frigoriferi e lavatrici quando si parla di Raee, ma in realtà questi rifiuti comprendono anche piccoli dispositivi elettronici come telefoni, radio e schede elettroniche. Il sistema italiano è piuttosto articolato e funziona su un sistema di assegnazione per quantità, con impianti complessi. Oggi, Haiki+ gestisce 8 impianti per il trattamento dei Raee. C'è bisogno di un sistema di raccolta più capillare, soprattutto per i Raee domestici. Ad esempio, quante persone hanno vecchi telefoni nei cassetti? Sono rifiuti che contengono metalli preziosi, ma spesso i cittadini non sanno come smaltirli correttamente. Per incentivare questa raccolta, serve una maggiore collaborazione tra il pubblico e il privato, oltre a una normativa che semplifichi il processo.

Raimondo, quali sono le prospettive di Haiki+ per il 2025 e oltre?
Haiki+ è un’azienda che punta a progetti concreti. Non ci limitiamo a fare previsioni, ma a realizzare quello che pianifichiamo. Guardando al futuro, continueremo a sviluppare un sistema impiantistico sempre più complesso e avanzato. Un’area interessante è quella del riciclo del tessile, che ha bisogno di impianti complessi e di una normativa che faciliti il recupero della fibra. Sebbene si parli molto di recupero chimico e meccanico, occorre che ci sia un supporto normativo che consenta di trasformare le idee in realtà. Inoltre, puntiamo a impianti sempre più integrati, in grado di recuperare materiali oggi non recuperabili. Il nostro obiettivo è contribuire attivamente a una vera economia circolare.

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