Legambiente: “L’Italia deve tartassare l'uso della discarica”
Il nostro Paese continua a smaltire troppi rifiuti in discarica, quasi il 40%, pari a 11,7 milioni di tonnellate (196 kg per abitante in un anno). Nel 2012 erano attive 186 discariche, nonostante la normativa europea preveda da più di 20 anni che questa diventi un'opzione residuale
L'Italia continua a smaltire troppi rifiuti in discarica, quasi il 40%, pari a 11,7 milioni di tonnellate (196 kg per abitante in un anno). Nel 2012 erano attive 186 discariche, nonostante la normativa europea da più di 20 anni preveda che questa diventi un'opzione residuale. È quanto emerso dal convegno di Legambiente “Ridurre e riciclare prima di tutto”, dove si è cercato di parlare di “un nuovo sistema di penalità e premialità per un'Italia libera dai rifiuti grazie all'idea di “tartassare la discarica”.
Quest'ultima, infatti, mette in evidenza “il basso costo dello smaltimento e il mancato adeguamento” alle normative “in una parte non trascurabile del Paese”. Legambiente avanza allora una proposta, basata su prevenzione e riciclo: "Serve un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per fare in modo che prevenzione e riciclo risultino più convenienti rispetto al recupero energetico e allo smaltimento in discarica”. In particolare, per l'associazione ambientalista bisogna “tartassare lo smaltimento in discarica, eliminando gli incentivi per il recupero energetico ed incentivando il riciclaggio, promuovendo politiche di prevenzione con il principio chi inquina paga”.
Nel 2012 il quadro nazionale parla della metà delle regioni italiane che smaltivano in discarica più del 50% dei rifiuti urbani. Tra le peggiori, Sicilia (83%), Calabria (81%) e Liguria (66%). Per quantità la peggiore in valore assoluto è stata il Lazio (2,1 milioni di tonnellate). Le discariche attive erano 186: 79 al Nord, 66 al Centro, 41 al Sud.