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Tra i premiati Soliera (MO), Novi di Modena (MO), Masi Torello (FE), Voghiera (FE), Fidenza (PR) e Casalecchio di Reno (BO). Ecco il dossier

Si è tenuta a Bologna la premiazione della nona edizione di “Comuni Ricicloni dell’Emilia-Romagna”, edizione regionale della storica iniziativa nata a livello nazionale nel 1994, che premia i migliori risultati conseguiti nel 2015 dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani.
Tra i premiati nella categoria dei Comuni sopra i 25.000 abitanti troviamo, per il quinto anno consecutivo, Fidenza (PR), che registra il minor quantitativo di rifiuti totali smaltiti, seguito da Casalecchio Reno (BO). Confermati anche il primo posto di San Giovanni in Persiceto (BO) per la maggior percentuale di raccolta differenziata, Piacenza per la miglior raccolta differenziata della carta e Riccione (RN) per la maggior quantità di organico raccolto.
Nella categoria dei Comuni tra 5000 e 25000 abitanti si aggiudicano rispettivamente il primo ed il secondo posto per i minori quantitativi a smaltimento Soliera (MO), con meno di 60 kg/abitante a smaltimento e Novi di Modena (MO) con 68 kg/ab a smaltimento. Medolla (MO) conferma il premio per la maggior percentuale di raccolta differenziata, raggiungendo l’87%. Castel San Giovanni (PC) e Bellaria – Igea Marina (RN) sono invece premiati per la miglior raccolta differenziata, rispettivamente della carta e dell’organico.
Tra i Comuni sotto i 5000 abitanti, sono i due comuni del ferrarese Masi Torello e Voghiera che si aggiudicano rispettivamente il primo e secondo posto per minor smaltimenti pro capite.
La maggior percentuale di raccolta differenziata per questa categoria è invece segnata da Gazzola (PC), dove si sfiora l’80%. Vigolzone (PC) e San Possidonio (MO) vincono rispettivamente le classifiche per miglior raccolta differenziata della carta e dell’organico.

Parma riceve per il secondo anno consecutivo il premio riservato ai capoluoghi, per aver superato per prima la soglia del 70% di raccolta differenziata in un comune sopra i 150.000 abitanti. Una conferma di ottimi risultati, sui quali incide ancora il peso di un livello di accettazione non omogeneamente condiviso dalla cittadinanza, a cui dovrà essere dedicata la necessaria attenzione.
Nel corso della mattinata è stato approfondito anche il tema legato all’avvio della tariffazione puntuale, che da indicazione del Piano Rifiuti Regionale sarà obbligatorio attivare in tutti i Comuni della Regione entro la fine del 2020.

Legambiente ha presentato inoltre alcuni brevi video di esperienze concrete di riduzione rifiuti ed economia circolare. In essi  si raccontano in pochi minuti la storia del Centro di Riuso del Comune di Forlimpopoli, il progetto “Tutto un altro mercato” di Ravenna, gli acquisti verdi portati avanti dal Comune di Ferrara e l’avvio della tariffazione puntuale nel Comune di Carpi.
I risultati delle amministrazioni premiate – sottolinea Legambiente in una nota – confermano i continui passi avanti nella corretta gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna: sono infatti 41 le amministrazioni sopra il 75% di RD (solo 19 l’anno precedente), con ben 52 comuni che smaltiscono meno di 150 kg/abitante all’anno e una media regionale di oltre 262 kg/ab (valore che era di 380 kg/ab solo nel 2008). Allo stesso tempo, però, il colpo d’occhio sui dati 2015 mostra un grande disparità tra Comuni. La forbice esistente tra le realtà di punta e gli altri è significativa, come tra la raccolta differenziata all’87% di Medolla e il gran numero di comuni sotto il 60% od il 50% o tra i 59 kg/ab mandati a smaltimento dal cittadino di Soliera nel 2015 ed il valore medio di 262 kg/ab sull’intera Emilia Romagna. Forti, inoltre, le differenze tra l’Emilia e la Romagna, dove sono ancora rarissimi i “Comuni Ricicloni”. Oltre ad uno sforzo per superare queste evidenti disparità, è necessario colmare il gap di prestazioni tra capoluoghi: Parma col 71% di RD smaltisce 152 kg/ab, mentre le due città contermini di Reggio e Piacenza mandano a smaltimento circa il doppio dei rifiuti procapite. Resta storicamente indietro Bologna, capoluogo di regione che non riesce a fare il salto di qualità richiesto; una svolta che consentirebbe di aumentare i risultati di raccolta differenziata e, contemporaneamente, ridurre lo smaltimento pro capite dell’intera Regione, che significa anche diminuire la necessità di impianti di smaltimento come discariche ed inceneritori. 
Il dossier completo lo trovi qui.