Mai più perdite di pellet in mare. Ecco la proposta UE per evitare sversamenti
Il recente sversamento di pellet di plastica sulle coste spagnole ha sollevato una seria preoccupazione nel dibattito pubblico e presso le istituzioni europee
Il recente sversamento di 250 quintali di pellet di plastica sulle coste della Galizia in Spagna, causato dalla perdita di carico nell’Atlantico di diversi container, ha messo in luce la necessità di una migliore gestione lungo la catena di approvvigionamento di questi granuli impiegati per la produzione di oggetti in plastica come bottiglie, contenitori per l'industria alimentare o componenti di prodotti elettronici.
La proposta
Ci ha messo mano a fine 2023 la Commissione europea che ha presentato una proposta di regolamento a ottobre dell’anno scorso, focalizzata sulla prevenzione delle perdite. L’approccio principale è quello di incentivare gli operatori economici a intervenire prima che i pellet di plastica entrino nell’ambiente, poiché una volta dispersi la loro cattura risulta difficile e costosa. Essa impone agli operatori economici responsabilità specifiche, dal prevenire le fuoriuscite al contenimento e, se necessario, alla bonifica dell’ambiente. Il principio “chi inquina paga” è al centro di questa proposta, che mira a responsabilizzare coloro che producono, immagazzinano o trasformano i pellet di plastica.
Il trasporto internazionale
Poi c’è la questione del trasporto marittimo internazionale. Mentre la proposta attuale si concentra principalmente su strade, ferrovie e vie navigabili interne nell’Unione, la Commissione sta attivamente lavorando presso l’Organizzazione marittima internazionale per affrontare questa questione complessa.
Il commissario Virginijus Sinkevičius ha presentato all’IMO (International Maritime Organization) tre aspetti chiave per il trasporto globale: l’imballaggio di qualità, informazioni chiare sul trasporto e uno stivaggio sicuro per ridurre i rischi per l’ambiente marino. La collaborazione internazionale è fondamentale per evitare una frammentazione normativa, soprattutto considerando che molti container vengono caricati in porti al di fuori dell’UE. Ma si lavora anche sulla comunicazione: il sistema dell’UE gestito dall’Agenzia europea per la sicurezza marittima, già esistente, dovrebbe essere migliorato facilitando la condivisione di informazioni tra i Paesi membri riguardo ai container persi in mare.
Indagini in Catalogna
Intanto un giudice è in procinto di aprire un'inchiesta per chiarire le cause della presenza, denunciata ormai da anni, di microplastiche inquinanti su diverse spiagge del litorale di Tarragona, in Catalogna: lo scrive il quotidiano El País. Stando ad alcune organizzazioni ambientaliste attive sul territorio, l'inquinamento da 'pellet' in plastica sarebbe conseguenza di attività delle industrie petrolchimiche presenti in zona. Ed è per questo che, tra dicembre e gennaio, il governo regionale catalano ha avviato un procedimento per verificare eventuali irregolarità da parte di almeno 13 ditte locali. Ora, anche la procura appare pronta ad intervenire sul caso.