C’è meno spreco d’acqua con il cartone ondulato per imballaggi, lo dice uno studio universitario
Per produrre un imballaggio si consumano 8 litri di acqua, un dato marginale se si pensa che per una doccia di 5 minuti si consumano dai 75 ai 90 litri di acqua. Lo hanno dimostrato studi dell'Università di Bologna e del Politecnico di Milano
Consumare frutta e verdura conservate negli imballaggi in cartone ondulato è la scelta più virtuosa per diminuire gli sprechi e ridurre la water footprint, l'impronta idrica delle nostre abitudini alimentari: per produrre un imballaggio si consumano 8 litri di acqua, un dato marginale, se si pensa che per una doccia di 5 minuti si consumano dai 75 ai 90 litri di acqua. Lo hanno dimostrato studi dell'Università di Bologna e del Politecnico di Milano, promossi da Bestack, consorzio non profit di ricerca che riunisce a livello nazionale i produttori di imballaggi per ortofrutta in cartone ondulato, materiale naturale, rinnovabile e riciclabile. Come ha spiegato lo studio condotto dal Dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari dell'Alma Mater, il grado di conservabilità dei prodotti ortofrutticoli è superiore del 20% se contenuti in imballaggi in cartone ondulato piuttosto che in altri tipi di packaging: il prodotto è quindi migliore e c'è più tempo per consumarlo, e di conseguenza ci sono meno possibilità che finisca nella spazzatura.
Un ulteriore studio del Politecnico di Milano è andato a misurare la water footprint del comparto italiano del cartone ondulato per ortofrutta, ed è emerso come un imballaggio incida per consumo d’acqua appena 8 litri, rispetto a una doccia di 5 minuti (75-90 litri). “Oggi la crisi idrica non è più solo un'emergenza limitata alle regioni più povere del pianeta, ma è un problema globale che coinvolge sempre più aree del mondo - ha detto il direttore di Bestack, Claudio Dall'Agata - . Per ridurre il più possibile l'impronta idrica del comparto ortofrutticolo è necessario innanzitutto avere una confezione che consenta di mantenere frutta e verdura nelle condizioni ottimali, al fine di evitare che esse diventino spazzatura”.