Nespresso e CiAl: +29% e 800 tonnellate di capsule in alluminio riciclate nel primo semestre
Grazie al programma “Da Chicco a Chicco” di Nespresso sviluppato con CIAL, Utilitalia e CIC, rinascono alluminio e riso dalle capsule di caffè in alluminio esauste
Crescono l’impegno e i risultati di Nespresso nell’ambito del progetto di economia circolare per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio sul territorio italiano. Ancora una volta, infatti, risultati in crescita per il programma “Da Chicco a Chicco”, che, nel primo semestre del 2021, ha permesso di recuperare 800 tonnellate di capsule in alluminio, +29% rispetto al 2020 - equivalente a oltre 177 tonnellate di capsule esauste. Un successo che si somma ai dati raggiunti nel 2020, quando sono state oltre 1.200 le tonnellate di capsule esauste Nespresso raccolte, in linea con il 2019 nonostante l’anno della pandemia e l’impegno a restare il più possibile a casa.
Le città più virtuose
Quali sono state le città più “virtuose” nella raccolta delle capsule esauste di Nespresso? Al primo posto Milano, dove nei primi sei mesi dell’anno sono state recuperate quasi 118 tonnellate di capsule esauste, +30% rispetto al primo semestre 2020, raggiungendo quindi il punteggio più alto. A seguire Roma con oltre 108 tonnellate - +21% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno - e Torino: quasi 62 tonnellate, per un +29% rispetto al primo semestre 2020. In quarta posizione si attestano i territori di Como, Brescia e Bergamo, con oltre 57.000 kg di capsule esauste raccolte, +44% rispetto al primo semestre 2020. Seguono Genova, con oltre 35 tonnellate - +16% rispetto allo stesso periodo del 2020 - e Firenze, che con 31 tonnellate raggiunge il sesto posto. Padova e Trieste insieme hanno raccolto nei primi sei mesi del 2021 27 tonnellate di capsule (+56%) e Venezia 26 tonnellate, +24% se paragonate alle 21 del primo semestre 2020. Varese e Monza chiudono la classifica delle dieci città dove sono state raccolte più capsule esauste: 23 tonnellate quelle recuperate a Varese (+24%) e 16 a Monza (+37%).
Il progetto in sintesi
Un progetto, “Da Chicco a Chicco”, grazie al quale Nespresso ha dato vita al primo sistema in Italia per il recupero e il riciclo delle capsule esauste in alluminio, dando allo stesso tempo ai consumatori l’opportunità di prendere parte a un virtuoso processo di economia circolare.
Nato nel 2011 grazie a una convenzione - rinnovata a gennaio 2018 - con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” rappresenta uno degli impegni di Nespresso in Italia per la creazione di una tazzina di caffè ad impatto positivo. Il programma, su cui Nespresso ha investito a partire dal 2011 oltre 6 milioni di euro, consente infatti ai consumatori di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale, per un totale di 128 punti di raccolta in 73 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, poi, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto in provincia di Brescia, dove l’alluminio viene separato dal caffè. A seguito della separazione dei due materiali, l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, che viene successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a cui finora sono state donate oltre 3 milioni e mezzo di porzioni di riso, a cui si aggiungono le oltre 220.000 offerte a Banco Alimentare del Lazio. Una dimostrazione che riciclare una capsula Nespresso significa non solo fare del bene all’ambiente, ma anche trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso per chi ne ha più bisogno.
I commenti di Murano e Carmineo
“Ancora una volta i risultati del nostro progetto di recupero e riciclo delle capsule esauste in alluminio ci riempiono d’orgoglio - commenta Chiara Murano, Sustainability & Safety Health Environmental Manager di Nespresso Italiana. - Quest’anno “Da Chicco a Chicco” compie 10 anni, un anniversario importante che ci permette di tracciare un bilancio totalmente positivo del progetto. In questi anni, i nostri consumatori hanno dimostrato di tenere sempre più al nostro progetto, permettendogli di raggiungere risultati in crescita anno dopo anno e garantendo a “Da Chicco a Chicco” sempre più successo. Un impegno che rappresenta per noi uno stimolo in più a continuare su questo percorso per limitare l’impatto ambientale del consumo di caffè in capsule e favorire il riciclo di alluminio nel nostro Paese”. “Il progetto di recupero delle capsule in alluminio di Nespresso rappresenta un’espressione piena e concreta dei vantaggi ambientali del riciclo dell’alluminio. Ogni singola capsula per il caffè riciclata consente un enorme risparmio di materia ed energia, fino al 95%, e può essere riciclata al 100% e infinite volte. Il nostro Consorzio, fin dalla sua costituzione, ha un obiettivo principale e determinato: garantire l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio in alluminio; obiettivo che in Italia si è assestato al 70% ed è destinato a crescere, superando con largo anticipo gli obiettivi di legge. In quest’ottica l’iniziativa Nespresso “Da Chicco a Chicco”, supportata da CIAL fin dall’avvio nel 2011, è senza dubbio un’esperienza positiva che, giorno dopo giorno, coinvolge sempre di più il territorio, i Comuni, i cittadini e le società di gestione dei rifiuti che collaborano con noi da nord a sud per attuare tutti insieme, concretamente, i princìpi di un’economia sempre più circolare e sostenibile” dichiara Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale di CIAL.