Plastica monouso, per Assobioplastiche la Direttiva europea è in continuità con le normative già approvate
Per il presidente Versari “è stata tracciata una netta linea di demarcazione tra plastiche tradizionali e plastiche oxo degradabili”
Accordo raggiunto tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione sul testo della Direttiva che limita l’utilizzo di alcuni prodotti di plastica monouso - cosiddetta “SUP” - che dovrà ora essere ratificato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in vista della pubblicazione in GUUE.
Anche nel testo di questa direttiva, come in quelle precedenti del pacchetto economia circolare e nella direttiva shopper, è stata tracciata una netta linea di demarcazione tra plastiche tradizionali, plastiche oxo degradabili - che vengono messe al bando nel territorio europeo in quanto non biodegradabili e compostabili - e plastiche biodegradabili (in compostaggio/digestione anaerobica).
Per Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, “gli Stati membri hanno tutti gli strumenti per recepire le norme della direttiva SUP tenendo conto dei singoli contesti nazionali e dei relativi sistemi di gestione dei rifiuti, differenziando le misure di riduzione in base al diverso impatto ambientale dei singoli prodotti, come espressamente previsto dalla direttiva (LCA ed assessment)”.
L’Italia, dunque, potrà proseguire sulla strada già intrapresa in modo lungimirante diversi anni fa, volta ad incentivare l’uso sia di prodotti riutilizzabili che di monouso compostabili, questi ultimi strettamente connessi con la raccolta e il riciclo organico dell’umido domestico e, dunque, con un ben definito, efficace ed efficiente circuito di riciclo (compostaggio). “Ciò consentirà all’industria italiana di riconvertirsi verso le produzioni sostenibili volute dall’Unione Europea, mantenendo occupazione e posti di lavoro in Italia”, prosegue Versari.
Un percorso di recepimento, quindi, in piena continuità con le normative già adottate in tema di Green Public Procurement (GPP), con la strada già intrapresa da numerosi Comuni sulla sostituzione delle stoviglie in plastica tradizionale con quelle riutilizzabili o compostabili e, da ultimo, con le norme (art. 226 quater d.lgs. n. 152/2006) inserite nel codice ambiente dalla legge di stabilità 2019 (articolo 1, comma 802, della Legge 30 dicembre 2018, n. 145). “Ci aspettiamo – conclude Versari – che questo percorso prosegua a partire dal disegno di legge “Salvamare”, promuovendo alternative riutilizzabili e comportabili, in modo che l’Italia possa mantenere la propria leadership in Europa”.