La riciclabilità dei materiali sarà un requisito per gli appalti pubblici
Lo dice il piano per la transizione all'economia circolare, che ha ideato un punteggio premiante per la redazione del "bilancio materico" per l'uso efficiente delle risorse impiegate
La riciclabilità dei materiali entrerà nei Criteri ambientali minimi, ovvero i requisiti ambientali richiesti a beni e servizi della pubblica amministrazione. Lo prevede il piano per la transizione all'economia circolare che il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha presentato alla Camera alle Commissioni Ambiente e Attività produttive.
Il requisito della riciclabilità dei materiali è già stato inserito nel CAM "apparecchi per illuminazione pubblica", approvato ad ottobre. Nelle gare d'appalto ottengono una valutazione più alta le lampade e gli impianti fatti con materiali riciclati, che possono essere facilmente riciclati a fine utilizzo.
Il piano per l'economia circolare prevede un punteggio premiante di "5" per la redazione del "bilancio materico", che indichi l'uso efficiente delle risorse impiegate per gli appalti. In tutti i prossimi CAM sarà prevista l'assegnazione di punteggi che premiano la circolarità delle risorse, cioè l'utilizzo del riciclo sia nella produzione che nello smaltimento.
Le pubbliche amministrazioni potranno poi far sapere ai cittadini quali vantaggi ambientali portano i vincitori degli appalti "ricicloni", in termini di riduzione dei rifiuti, del consumo di energia e della produzione di CO2.