Rifiuti organici: accordo tra Regione e CIC. Nasce il marchio “Compost Sardegna”
Si è deciso di continuare il percorso già avviato nel 2011, firmando il rinnovo dell’accordo di programma per la promozione nel territorio regionale della raccolta differenziata, il trattamento dei rifiuti organici e l’utilizzo degli ammendanti compostati
Una raccolta differenziata in grado di intercettare tra i 100 e i 120 kg per abitante all'anno di scarto organico; un elevato livello di qualità del rifiuto umido raccolto con una presenza media di materiali indesiderati e non-compostabili del 2,4% rispetto al 4,8% registrato su scala nazionale (dati Rapporto CIC 2014). Sono alcuni dei risultati della Sardegna nel campo della raccolta differenziata dell’organico, che fanno dell’isola un caso d’eccellenza a livello nazionale.
Un percorso avviato nel 2011 - Forti di questi numeri, Regione Autonoma della Sardegna e Consorzio Italiano Compostatori hanno deciso di continuare il percorso già avviato nel 2011, firmando il rinnovo dell’accordo di programma per la promozione nel territorio regionale della raccolta differenziata, il trattamento dei rifiuti organici e l’utilizzo degli ammendanti compostati. Dal punto di vista operativo, in tema di raccolta si proseguirà sulla strada già percorsa, attraverso una pianificazione regionale che ha insistito sul modello delle raccolte differenziate domiciliari e sulla necessità dell’abbandono del cassonetto stradale non presidiato. Sul lato impiantistico, come indicato dal Piano regionale, il fabbisogno sarà assicurato dagli impianti già previsti e/o dalla conversione in linee per compostaggio del surplus di potenzialità degli impianti di biostabilizzazione dell’organico da selezione meccanica.
Marchio di qualità - Al centro dell’intesa, oltre alla raccolta e al trattamento del rifiuto organico, anche la qualità del compost prodotto in Sardegna seguendo la strada del “Marchio di Qualità CIC”, uno strumento di verifica della qualità dell’ammendante compostato creato dal Consorzio, allo scopo di garantire alti standard qualitativi dei prodotti e un'impronta ecologica più leggera e sicura. A questo scopo, il CIC fornirà il supporto metodologico, tecnico, amministrativo e giuridico per la definizione del marchio di qualità “Compost Sardegna”. Oltre a questo, è prevista la predisposizione di un apposito manuale di utilizzo del compost e l’organizzazione di apposite dimostrazioni in campo per il comparto agricolo, florovivaistico e silvicolturale.
“Siamo impegnati a dare continuità al riutilizzo del compostaggio nei terreni isolani, ormai caratterizzati da povertà di sostanze organiche, puntando al miglioramento della qualità del prodotto”, ha dichiarato Donatella Spano, assessore all'Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, evidenziando in merito una buona pratica di sostenibilità: “La frazione organica rappresenta l’unico rifiuto interamente recuperato in Sardegna, che è una delle poche regioni italiane in grado di coprire con l’impiantistica il fabbisogno di recupero”.
“Il Consorzio Italiano Compostatori è felice di rinnovare la collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna” ha sottolineato Massimo Centemero, direttore del CIC. “Le performance ottenute dalla regione in tema di raccolta differenziata confermano che la sinergia tra gli attori coinvolti permette di ottenere risultati eccellenti, a dimostrazione che questa buona pratica non dipende dalle differenze geografiche”.