Rifiuti tessili. Impianti Aperti on the Road: lo stabilimento di Humana People to People Italia
Nel corso del convegno, promosso nell’ambito della campagna Assoambiente, sono state approfondite opportunità e criticità legate all’istituzione della responsabilità estesa del produttore nella filiera globale del tessile. Visite guidate all’impianto di selezione
La campagna "Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità", promossa da Assoambiente (l’associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche), ha vissuto la sua settima tappa presso il polo impiantistico di Humana People to People Italia, organizzazione leader nella raccolta, selezione e valorizzazione di indumenti, scarpe e accessori, a Pregnana Milanese. La giornata, organizzata in occasione del World Circular Textiles Day, è iniziata con l’apertura dell’impianto alle visite guidate ed è proseguita con il convegno sul tema “L’epr nella filiera globale del tessile: scenari futuri tra competenze, innovazione e impatti” e il dibattito tra rappresentanti delle associazioni, esperti e stakeholder della filiera del tessile con focus sulla responsabilità estesa del produttore e sui possibili impatti sul comparto.
Farci conoscere dai produttori
“Iniziative come Impianti Aperti hanno l’obiettivo di far conoscere ai cittadini le aziende che rendono reale il concetto di economia circolare e giustificano il loro impegno nel fare correttamente le raccolte differenziate. In questo caso c’è un secondo obiettivo, farci conoscere ai consorzi dei produttori che entreranno nella nostra filiera con l’istituzione del regime di epr (responsabilità estesa dei produttori). Le aziende e le cooperative che rappresentiamo hanno una lunga esperienza nella raccolta e nella selezione e valorizzazione dei rifiuti da abbigliamento e vorremmo evitare che le risorse che proverranno dagli ecocontributi finiscano a duplicare attività che già svolgiamo da decenni anziché essere utilizzati nella gestione sostenibile degli scarti della selezione che, a causa della sempre più massiccia presenza di “fast fashion”, sono sempre più numerosi”, ha affermato nel corso del convegno Andrea Fluttero, presidente Unirau (l’associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta, selezione e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani).
L’impatto del second hand
“Siamo felici di prendere parte a questa iniziativa importante in un momento cruciale di cambiamento per il settore del tessile post-consumo. Alla luce della nuova normativa sulla responsabilità estesa del produttore è fondamentale un dialogo continuo tra operatori del settore, istituzioni e brand per costruire una filiera sostenibile, adottando un approccio globale. Il settore del second hand impiega centinaia di migliaia di persone in Europa e milioni di persone in Africa, generando non solo un impatto sociale importante ma anche ambientale: il riutilizzo di un capo ha un impatto ambientale fino a 70 volte minore rispetto a un capo nuovo. Per questo auspichiamo che le nuove direttive tengano conto di questi aspetti e coinvolgano in prima persona gli operatori del settore nel definire una strategia trasparente, globale e sostenibile”, ha evidenziato Karina Bolin, presidente e amministratrice delegata di Humana People to People Italia.
La visita all’impianto
L’impianto di selezione della frazione tessile ha una capacità di trattamento fino a 12mila tonnellate annue. La struttura comprende 23 silos alimentati automaticamente da un nastro trasportatore e 13 postazioni dedicate allo smistamento di categorie specifiche. La fase di selezione suddivide il materiale raccolto in 25 macro-categorie di prodotto fino ad arrivare a circa 65 sotto-categorie: il 65,5% dei materiali ingresso è destinato al riutilizzo, il 27,1% circa è avviato a riciclo e una piccola parte (7,4%) è destinata al recupero energetico o utilizzata come combustibile solido secondario.
L’impianto di Humana che ha aperto i cancelli ai visitatori rappresenta l’anello fondamentale di una filiera integrata e trasparente che si alimenta grazie all’attività di oltre 5.500 contenitori stradali, 6 impianti di stoccaggio, 18 negozi, 1 canale e-commerce e numerose collaborazioni con aziende del settore tessile abbigliamento moda.