Stop al consumo di plastica monouso entro il 2021, PlasticsEurope non ci sta
L'Associazione di Federchimica che rappresenta i produttori di materie plastiche è preoccupata: a rischio oltre 10mila posti di lavoro
Una misura sproporzionata, che non risolve il grave problema dei rifiuti in plastica in mare e danneggia l'industria italiana: così PlasticsEurope Italia, l'Associazione di Federchimica che rappresenta i produttori di materie plastiche, commenta il bando alle plastiche monouso previsto dalla Direttiva europea SUP approvata il 24 ottobre dal Parlamento Europeo, nonostante i tentativi di quegli eurodeputati italiani che hanno cercato di ostacolarlo.
L'Associazione esprime profonda preoccupazione per gli effetti di tale bando sulla filiera dell'industria delle plastiche in Italia. I numeri di fatturato (1000 milioni di euro diretto, 2300 milioni di euro indiretto) e di addetti (2000 diretti e 8500 indiretti) sono tutt'altro che trascurabili e dimostrano l'assoluta eccellenza di questo comparto italiano nel panorama europeo.
L'eliminazione di piatti e posate in plastica va valutata dal punto di vista dell'igiene alimentare: a questo riguardo sarebbe più che opportuna e tempestiva una valutazione da parte di EFSA (l'autorità europea per la sicurezza alimentare). Le imprese associate a Federchimica/PlasticsEurope Italia si impegnano a perseguire precisi programmi e proposte volti ad assicurare il recupero e il riciclo dei prodotti in plastica monouso, in linea con gli obiettivi di riciclo previsti dalla Commissione europea per l'imballaggio in plastica. Si auspica che le prossime discussioni istituzionali possano portare a sostanziali modifiche del testo.