In Svizzera arriva la proposta per introdurre il deposito su cauzione per lattine e Pet
La proposta ha messo in agitazione gli operatori della raccolta, secondo i quali questa modalità potrebbe portare alla chiusura di 59.000 punti di raccolta oggi attivi
Scatta l’allarme in Svizzera tra gli operatori dopo la proposta di introdurre un deposito su cauzione per lattine e bottiglie per bevande.
Non pago di un record quasi ineguagliabile - nel 2011 è stato riciclato il 92% degli imballaggi per bevande in alluminio, PET e vetro - il consigliere nazionale PPD Alois Gmür ha presentato una mozione al Parlamento elvetico per introdurre un deposito su cauzione.
La proposta ha messo in agitazione PET-Recycling Schweiz, l'organizzazione che dal 1990 si occupa della raccolta di bottiglie in plastica in Svizzera, secondo la quale se venisse approvata questa misura, potrebbero chiudere almeno 59.000 punti di raccolta oggi attivi sul territorio elvetico, causando una riduzione dei volumi di riciclo dei materiali da imballaggio.
“Serve un numero maggiore e non minore di punti di raccolta - apprendiamo da Polimerica - soprattutto per quanto riguarda il consumo fuori casa. Inoltre, il sistema con deposito costa il quadruplo rispetto alla soluzione attuale”.
L’Ufficio federale dell’ambiente ha calcolato che un sistema con deposito verrebbe a costare alle casse svizzere 280 milioni di franchi all’anno.
L’organizzazione respinge anche la tesi principale dei sostenitori del deposito con cauzione, ovvero la maggiore diffusione di imballaggi riutilizzabili. “In Germania, da quando è stato introdotto il deposito, la quota riutilizzabile è scesa del 30%. Al contempo, la bottiglia di PET per bevande non riutilizzabile ha triplicato la propria quota di mercato nel segmento delle bevande analcoliche, raggiungendo il 72%”.
Uno studio commissionato da Swiss Recycling ha mostrato poi che l’introduzione di un deposito avrebbe in parte conseguenze gravi, non solo per il commercio e per le organizzazioni di riciclaggio, ma anche per i Comuni e i consumatori. Oltre che per l’ambiente: le frazioni residue di vetro e alluminio non verrebbero più gestite, poiché le quantità sono troppo basse per essere raccolte con una spesa accettabile.