Tares, la scure si abbatterà a dicembre
Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri si sancisce il rinvio a dicembre del pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro già previsto dal Salva Italia. Invariata la rata di luglio. Viene data inoltre la facoltà ai comuni di intervenire sul numero delle rate e sulla scadenza delle stesse
Per quest’anno rimane per le rate di maggio e settembre il meccanismo Tarsu e solo a dicembre si pagherà con il conguaglio previsto dalla Tares, la nuova tassa sui rifiuti, la cui maggiorazione finirà direttamente nelle casse dello Stato. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri.
“Si pagherà quanto l'anno scorso – assicura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà - e non ci saranno sorprese. Sull'ultima rata, invece, ci potrà essere un conguaglio”. Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri si sancisce dunque il rinvio all'ultima rata di dicembre del pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro già previsto dal Salva Italia.
Viene data inoltre ai comuni la facoltà di intervenire sul numero delle rate e sulla scadenza delle stesse. A tutela del contribuente viene poi previsto che la deliberazione sia adottata e pubblicata dal Comune almeno 30 giorni prima della data del versamento. La partenza della Tares è ufficialmente prevista a maggio nel quadro operativo fissato dall'articolo 14 del decreto legge 201 del 2011. L'altra scadenza di pagamento, oltre maggio e dicembre, dovrebbe essere settembre. Le prime due rate saranno comunque un tributo fotocopia rispetto alla vecchia tassa rifiuti.
Le reazioni - Alcuni senatori Pdl hanno sottoscritto una mozione urgente dove avanzano tre opzioni: l’abrogazione della Tares, uno slittamento al 2014 o la ridefinizione delle scadenze di pagamento. Anche il Pd ha presentato una mozione dove si chiede che l'applicazione della Tares scatti solo dal primo gennaio 2014 e che, in caso di mancato differimento al 2014, i cittadini abbiano la possibilità di versare il tributo in tre rate anziché due.
Federambiente è invece soddisfatta dell’impegno assunto dal governo sulla Tares e in particolare ne apprezza - leggiamo in una nota - il positivo intento di far ripartire il flusso di cassa, indispensabile per la prosecuzione del servizio, verso le imprese che gestiscono il ciclo integrato dei rifiuti urbani, così come apprezza il fatto che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle imprese affidatarie del servizio per la riscossione. Spetta ora ai Comuni attivarsi per avviare immediatamente le procedure per l’incasso delle prime rate del servizio d’igiene ambientale.
Restano ancora molti problemi da affrontare e risolvere, lamenta ancora il comunicato, a partire dall’inspiegabile scelta assunta dal Consiglio dei ministri di far pagare le prime rate del 2013 in un modo e l’ultima, di conguaglio, utilizzando il modello F24 con modalità tutte da scoprire.
“Auspichiamo - afferma il presidente di Federambiente, Daniele Fortini - che rapidamente e con il concorso di tutti i soggetti interessati si approdi a un compiuto, duraturo e trasparente meccanismo univoco di finanziamento del sistema industriale dei servizi d’igiene ambientale italiani. Così ancora oggi non è, e imprese, enti locali e cittadini sono costretti a vivere nell’angoscia di sempre mutevoli scadenze”.