Rinvio Tares, Federambiente: a rischio la raccolta. Senza incassi sarà emergenza rifiuti
Alla grave emergenza rifiuti in corso in alcune regioni rischia di sommarsi, secondo Federambiente, quella di vaste aree del Paese che, finora, hanno potuto tenersi al riparo grazie a corrette, efficienti e moderne gestioni del ciclo integrato dei rifiuti, che necessitano di risorse certe e costanti per poter essere efficacemente perseguite e mantenute
“Raccolta e smaltimento dei rifiuti, si rischia un blocco generalizzato". È quanto fa notare Federambiente, secondo la quale il rinvio al mese di luglio dell' emissione della prima rata della Tares (la nuova tassa comunale sui rifiuti e i servizi cosiddetti indivisibili), con riscossione nei mesi successivi, “impedirà agli operatori della raccolta dei rifiuti lo svolgimento dei servizi d'igiene urbana”.
“Senza incassi - aggiunge la federazione - non si potranno pagare i fornitori e, forse, neanche i dipendenti, in un contesto che già vede i Comuni patire gravissimi disagi economici e le banche negare i finanziamenti alle imprese”.
“Alla grave emergenza rifiuti in corso in alcune regioni rischia di sommarsi quella di vaste aree del Paese che, finora, hanno potuto tenersi al riparo grazie a corrette, efficienti e moderne gestioni del ciclo integrato dei rifiuti, che necessitano di risorse certe e costanti per poter essere efficacemente perseguite e mantenute - prosegue Federambiente - ; il rinvio della riscossione della Tares danneggia non solo i Comuni e le imprese d'igiene ambientale ma tutti i cittadini, che si vedranno costretti a sborsare, in poco tempo e alla fine dell' anno, l'intero importo della tassa, insieme ai versamenti dell'acconto Irpef e del saldo Imu”.
Federambiente chiede quindi al governo “un urgentissimo incontro al fine di scongiurare la devastante ricaduta del rinvio degli incassi Tares, individuando opportune e irrinunciabili misure di mitigazione”.
L'associazione delle imprese di settore ha convocato le organizzazioni sindacali nazionali del comparto “per valutare gli impatti che la decisione di far mancare alle imprese ben sette mesi di ricavi potrà determinare sul pagamento degli emolumenti ai lavoratori dell' igiene urbana”.