Anev, il pagamento trimestrale è un nuovo attacco all'eolico
Le aziende sono messe in difficoltà dal provvedimento del Gse che fissa al 2016 il passaggio della periodicità dei pagamenti da mensile a trimestrale
L'eolico chiede chiarezza e norme certe. Lo ha ribadito a Key Energy Anev, l'associazione nazionale energia dal vento, ricordando che l'Italia si presenta alla COP21 di Parigi come uno dei pochi Paesi al mondo che nel 2015 registrerà una riduzione della produzione da fonti rinnovabili rispetto all'anno precedente. Un dato - è stato ricordato - frutto tanto dei ripensamenti del legislatore in materia di incentivazione, quanto di norme in grado di mettere a repentaglio bilanci e flussi di cassa.
Previsioni di cassa stravolti - “Oggi le aziende dell'eolico - ha detto il presidente Simone Togni - vengono messe in difficoltà, oltre che dall'attesa del decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche, che dura da più di un anno, anche dal provvedimento del Gse, che fissa al 2016 il passaggio della periodicità dei pagamenti da mensile a trimestrale. È un atto che interferisce con le previsioni sui cash flow, strumento finanziario di estrema rilevanza, che in tal modo viene stravolto, costringendo le imprese a modificare le proprie previsioni”.
A fine anno 400-450 MW eolici – Intanto continua a crescere in Italia la generazione distribuita, che strutturerà il futuro energetico delle città con una pluralità di mini-centrali elettriche condominiali o di quartiere a rinnovabili, le quali tra pochi anni alimenteranno in maniera diffusa utenze diverse, come unità abitative, autovetture elettriche, piccole utenze commerciali. L'incremento è pari a 400 MW all'anno: lo ha reso noto Terna nel corso di un incontro anch’esso organizzato a Key Energy da ANEV. Ad oggi sono circa 18 i GW che fanno capo alla generazione distribuita. Chiara Vergine, intervenuta per Terna, ha precisato che entro fine anno saranno stati installati dai 400 ai 450 MW eolici; la crescita prevista al 2020 è di 400 MW l'anno, che complessivamente diventano 15-25 GW di potenza installata in dieci anni. Migliora anche il quadro dei disservizi legato all'inserimento in rete dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, che come noto non sono programmabili e possono quindi comportare sbilanciamenti: oggi le congestioni sulle reti ad alta tensione provocate dall'eolico sono diminuite del 25%.