Associazioni in subbuglio – Assosolare addio: si dimette Massimo Sapienza
L’ex presidente di Asso energie future lascia il direttivo dell’associazione a soli 7 mesi dalla fusione. “Assosolare – accusa il manager – non ha preso una posizione forte di denuncia di fronte a una Sen ottocentesca basata su hub del gas ed estrazione di idrocarburi in Basilicata”
A sette mesi dalla confluenza in Assosolare, Massimo Sapienza, già presidente di Asso energie future e attuale membro del consiglio direttivo dell’associazione, ha deciso di lasciare incarico e organo di rappresentanza con una lettera indirizzata al presidente Giovanni Simoni.
Al centro del dissenso il mancato raggiungimento dell’obiettivo per cui era nata la nuova Assosolare: la creazione di un soggetto unico delle rinnovabili che potesse rappresentare “un interlocutore forte, capace di creare e non subire la politica energetica imposta dagli oligopoli e dalle lobby filo-fossili”. “Assosolare – scrive infatti Sapienza – non ha il coraggio di fare il passo dovuto di integrarsi in Aper in nome di una non meglio precisata specificità dei nostri interessi. Ma questa posizione mi spinge a chiarire il secondo motivo della mia insoddisfazione: la pressoché totale mancanza di azione associativa negli ultimi sette mesi. Stiamo assistendo passivi a una crisi gravissima del nostro settore che sta facendo perdere migliaia di posti di lavoro. Dall’ingresso del quinto Conto energia il ritmo delle installazioni di nuovi impianti è crollato ma Assosolare non ha saputo trovare alcuna risposta o proposta per i propri associati”.
“Assosolare con il nuovo direttivo non ha preso posizioni ufficiali né ufficiose sul quinto Conto energia – accusa nuovamente il manager, – non ha fatto nulla sulla Tremonti Ambiente, non ha preso una posizione forte di denuncia di fronte a una Sen ottocentesca basata su hub del gas ed estrazione di idrocarburi in Basilicata, non ha lottato sugli oneri di sbilanciamento se non accodandosi al ricorso Tar predisposto dall’Aper, non ha elaborato una posizione sul riciclo dei nostri prodotti, non ha una visione in merito alla contesa fra prodotti europei e cinesi, non si è espressa in merito alla proposta di proroga del quarto Conto energia per gli impianti sui tetti delle amministrazioni pubbliche”.