Qui Basilicata. Il Tar conferma il via libera agli espropri per costruire un parco eolico
Coinvolto l’impianto di Monte Raitiello, società del gruppo Macchia che sta sviluppando la wind farm in provincia di Potenza
Via libera agli espropri. Il Tar Basilicata ha annullato la determina con cui la Regione, poco dopo aver messo il vincolo preordinato contro l’esproprio su tutte le aree interessate dall’impianto di Monte Raitiello (società del gruppo Macchia che sta sviluppando la wind farm in provincia di Potenza), su istanza del Comune di Muro Lucano, la Regione Basilicata ha adottato un provvedimento qualificato come “rettifica”, con cui ha eliminato il vincolo di esproprio da quattro particelle. La giustificazione addotta dalla Regione è che, essendo gravate da usi civici, tali particelle non fossero espropriabili.
Le motivazioni
Accogliendo il ricorso di Monte Raitiello, con la sentenza n. 95/2025 il Tar Basilicata ha annullato la delibera regionale, ritenendola illegittima sotto due profili.
In primo luogo, il Tar ha riconosciuto che – al di là della denominazione scelta dalla Regione – l’atto regionale fosse da qualificare come annullamento in autotutela e non come rettifica, in quanto esso era diretto ad eliminare un presunto vizio di legittimità del provvedimento precedente e non un mero errore materiale dello stesso. Di conseguenza, la Regione avrebbe dovuto inviare a Monte Raitiello la comunicazione di avvio del procedimento di secondo grado e motivare in merito all’apprezzamento dell’interesse pubblico sotteso all’esercizio del potere di autotutela, cose che invece non aveva fatto.
Inoltre, il Tar ha chiarito come la circostanza che un’area interessata da un impianto eolico sia gravata da usi civici non escluda tout court la possibilità di espropriarla, in quanto “l’art. 4 del D.P.R. n. 327/2001 non prevede il divieto assoluto di assoggettare ad espropriazione beni gravati da uso civico, invero contemplando espressamente, al comma 1-bis, tale eventualità qualora ‘l’opera pubblica o di pubblica utilità sia compatibile con l’esercizio dell’uso civico’”. Quindi, se intende impedire che un’area interessata da usi civici sia espropriata per realizzare un impianto eolico, l’Amministrazione deve motivare in maniera adeguata circa l’incompatibilità tra l’opera da realizzare e l’uso civico stesso.
Gli avvocati
Il team legale era composto dal partner Simone Cadeddu (nella foto a sinistra), dal counsel Jacopo Nardelli (nella foto a destra) e dall’associate Camilla Triboldi, che ha lavorato in sinergia con Francesco Ciampa (responsabile affari legali del gruppo Macchia), Bird & Bird.