Assorinnovabili, piccoli produttori penalizzati sui prezzi minimi garantiti
Secondo l’associazione - in attesa del nuovo esecutivo -, il Governo uscente puntava ad escludere dal regime dei prezzi minimi garantiti la grande maggioranza degli impianti interessati, penalizzando i soggetti più deboli
Con l’arrivo di Renzi cambierà qualcosa sulle rinnovabili? Nessuno può dirlo, ma in molti si augurano un cambiamento rispetto all’esecutivo Letta. Tra questi Assorinnovabili, la quale nei giorni precedenti al cambio a Palazzo Chigi ha sostenuto le proteste dei piccoli produttori e l’impegno profuso da diversi parlamentari a salvaguardia della generazione distribuita: “il Governo (quello di Letta, ndr) va dritto per la sua strada, confermando in prima lettura alla Camera l’esclusione dal regime dei prezzi minimi garantiti della grande maggioranza degli impianti interessati e accanendosi inutilmente sui soggetti più deboli”. Infatti anche l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha già illustrato, in audizione a gennaio presso la 6° e 10° Commissione, il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio e riduzione sulla bolletta di 170 milioni e ha richiesto il ripristino del quadro di regole precedente la pubblicazione del DL, al fine di tutelare impianti marginali e residuali fino a 1 MW che altrimenti non potrebbero coprire i propri costi di gestione.
“Con una perseveranza che fa purtroppo pensare sempre di più ad un disegno preordinato, il Governo continua a emanare misure contro le rinnovabili” - dichiara Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili – .“In più, questa volta ci troviamo in evidente ‘odore’ di incostituzionalità dal momento che si introduce un iniquo trattamento differenziato tra fonti”. AssoRinnovabili ha auspicato che si possa intervenire con lo stralcio completo del comma 2 Art. 1 del Destinazione Italia, il cui mantenimento si configurerebbe come l’ennesima perdita di credibilità del sistema Paese, che, invece di favorire nuovi investimenti, colpisce retroattivamente quelli passati. Ora però è tutto nelle mani del nuovo Governo.