Biocarburanti, triplica la raccolta Hera di olio da cucina
E’ boom di conferimenti per il nuovo servizio di raccolta stradale di Hera. L’olio recuperato si trasforma in biocarburante green o in energia elettrica. Già 238 i contenitori in Emilia-Romagna. A regime, i cittadini serviti saranno un milione
Oltre 90 tonnellate raccolte in pochi mesi, una media mensile che in poco tempo è più che triplicata, passando dalle 5,4 tonnellate/mese dei primi 3 mesi di avvio del servizio (ottobre-dicembre 2013) alle circa 20 tonnellate/mese tra gennaio e aprile 2014. Sono questi i primi risultati del nuovo servizio di raccolta stradale degli oli da cucina avviato da Hera nell’ottobre dell’anno scorso, attraverso innovativi raccoglitori stradali dedicati. Con la progressiva estensione del numero di tali apparecchi, il progetto, unico in Italia per tipologia di servizio offerto ed estensione territoriale, porterà entro fine anno a raccogliere 33 tonnellate al mese, che diventeranno 1.000 annue comprendendo anche l’olio conferito alle stazioni ecologiche, per un totale di un milione di cittadini serviti.
Grazie all’operazione l’olio raccolto da Hera, che, se disperso, potrebbe causare gravi danni all’ambiente, diventa invece risorsa. Infatti, se opportunamente trattato, viene utilizzato per produrre energia elettrica o biodiesel: con 1.000 tonnellate di olio alimentare è possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4.000 abitanti, mentre da un litro di olio esausto si ricavano circa 0,85 litri di biodiesel, da utilizzare come combustibile negli impianti di riscaldamento o come carburante, miscelato con il gasolio o da solo, in grado di contribuire alla riduzione dei gas serra con emissioni di oltre l’80% inferiori ai combustibili derivanti dal petrolio.
Un processo sviluppato con l’Università di Bologna - Hera, con questo progetto, intende quindi incentivare la raccolta differenziata degli oli alimentari e al contempo favorire l’innovazione tecnologica nel recupero di materia e rifiuti, con l’obiettivo complessivo di restituire al territorio, sotto forma di energia, quanto rappresenterebbe invece una fonte di inquinamento e di costo di smaltimento. Una volta raccolti, gli oli da cucina vengono recuperati e valorizzati in prevalenza con la loro conversione energetica (elettrica e termica), previo trattamento in un impianto sperimentale di raffinazione. Il processo di raffinazione, condotto dalle società Ecologia Soluzione Ambiente e A2B in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università di Bologna, è molto innovativo: consente la successiva valorizzazione energetica del combustibile ottenuto in impianti di cogenerazione oppure di destinare l’olio vegetale alla produzione di biodiesel.
Sono 39 i Comuni serviti - Questo nuovo servizio è costantemente in corso di ampliamento: dai 101 contenitori collocati a ottobre dell’anno scorso si è passati agli attuali 238 e sono già 39 i comuni coperti dal servizio, nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Si calcola di servire così 400.000 cittadini. All’inizio di maggio è stato inoltre collocato presso un centro commerciale di Bologna il primo contenitore dedicato alla Grande Distribuzione Organizzata. Altri ne seguiranno nei prossimi mesi, per arrivare a coprire il fabbisogno di ulteriori 700.000 cittadini. Il progetto di Hera è unico in Italia per tipologia di servizio offerto ed estensione territoriale; l’obiettivo, infatti, è di servire con questa raccolta un milione di cittadini entro il 2014.
La raccolta degli oli è in aumento - Anche alle stazioni ecologiche la raccolta di questo rifiuto è in continuo aumento: nei primi 4 mesi del 2013 ne sono stati raccolti in media quasi 29.300 kg al mese, mentre nel 2014 la media mensile da gennaio ad aprile ha superato i 32.700 kg. I due servizi, la raccolta stradale e quella all’interno delle stazioni ecologiche, sono quindi complementari e rispondono alle diverse esigenze dei cittadini che utilizzano quello che meglio risponde alle loro necessità.