Biometano a Teramo, per l’impianto nell’area dell’ex inceneritore servono due anni
Sorgerà in contrada Carapollo e verrà gestita dalla controllata del comune, Team
Ci vorranno due anni prima di vedere l’impianto che produrrà biometano dai rifiuti organici a Teramo. Lo ha reso noto – apprendiamo da Il Centro - l’assessore all’urbanistica e al Pnrr Graziano Ciapanna, che in consiglio ha riassunto tempi e modalità con cui portare a termine l’intervento da 28 milioni di euro finanziato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Caratteristiche dell’impianto
L’impianto, da allestire in contrada Carapollo, nell’area dell’ex inceneritore che fa parte della base operativa della Team, la società controllata dal Comune che gestisce i servizi di igiene urbana, potrà raccogliere fino a 35mila tonnellate l’anno di scarti alimentari, sfalci di verde e residui di attività agricole da cui sarà estratto il gas naturale. Questo sarà immesso in rete e utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica tramite un cogeneratore. Si tratterà di una fonte di approvvigionamento per strutture pubbliche che consentirà di abbattere i costi delle bollette e anche di ottenere ricavi con la vendita della quota energetica in eccedenza. La produzione di elettricità, inoltre, sarà aumentata dall’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto del digestore. Nella relazione tecnica avallata dalla giunta, per la realizzazione dell’impianto sono previsti 800 giorni, poco più di due anni che coincidono quasi con il limite massimo fissato per l’utilizzo dei fondi del Pnrr da spendere entro giugno del 2026.