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Extraprofitti fotovoltaici. Italia Solare: sui pagamenti il Gse attenda la Corte Ue

where Monza when Mer, 05/03/2025 who roberto

Per l’associazione è “una forzatura inaccettabile, servono dilazioni e che il Governo riveda subito la soglia tariffaria”.

Nei giorni scorsi, il Gse ha inviatopaoloroccoviscontini.jpg ai proprietari di impianti fotovoltaici in Conto Energia con potenza superiore a 20 kWp le fatture relative agli "extraprofitti", in applicazione dell’art. 15-bis del DL 4/2022. Una decisione che ha colto di sorpresa moltissimi operatori, considerando che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non si è ancora pronunciata su tale tema. Lo rende noto Italia Solare che ritiene questa scelta del tutto inappropriata. Il Gse avrebbe dovuto quantomeno attendere il pronunciamento della Corte Ue, che potrebbe rimettere in discussione il criterio di adeguatezza della tariffa base oltre la quale si richiede la restituzione dei ricavi”, ha detto il presidente Paolo Rocco Viscontini (nella foto).
Infatti, nella sua memoria, l’Avvocato Generale della Corte UE ha sottolineato che la tariffa dovrebbe garantire il mantenimento dei segnali di investimento e, insieme agli incentivi, la copertura dei costi di realizzazione e gestione degli impianti. Tuttavia, i valori stabiliti nel DL 4/2022 (tra 56 e 61 €/MWh a seconda della zona di mercato, 75 €/MWh in Sicilia) sono ben al di sotto del limite di 180 €/MWh indicato dalla Commissione Europea per le misure di contenimento del caro energia.
 
Una diffida con soli 7 giorni per pagare

Ulteriore motivo di sconcerto è la modalità con cui è stato richiesto il pagamento: una diffida con un termine perentorio di soli 7 giorni. Un’imposizione che mette in difficoltà migliaia di proprietari di impianti, compresi enti locali, che rischiano di trovarsi privati delle risorse necessarie per il regolare pagamento delle rate dei finanziamenti.
Gli impianti in questione, realizzati tra il 2006 e il 2013, sono stati finanziati con investimenti per milioni di euro per MWp, basati su business plan che consideravano tariffe di cessione alla rete tra 100 e 120 €/MWh. Dal 2014 al 2020, i prezzi dell’energia sono stati spesso inferiori ai 60 €/MWh, con punte di 20-30 €/MWh nel 2020 a causa della pandemia, mettendo a rischio la sostenibilità finanziaria di molti impianti e limitando la possibilità di effettuare interventi di revamping e manutenzione.
L’aumento dei prezzi dell’energia nel 2022 aveva permesso di recuperare liquidità e investire nella riqualificazione degli impianti, ma il DL 4/2022 ha poi imposto una soglia tariffaria troppo bassa per trattenere i ricavi eccedenti, in un contesto in cui gli stessi impianti avevano già subito riduzioni tariffarie con il provvedimento dello Spalmaincentivi.
 
Un ricorso giudiziario in corso

Molti produttori hanno scelto di pagare confidando in una futura restituzione, ma molti altri hanno avviato ricorsi. Italia Solare ha sostenuto quasi 500 produttori nel ricorso al T.A.R. Lombardia, che con la sentenza n. 357/2023 ha dato loro ragione, una decisione ora appellata al Consiglio di Stato. Anche il T.A.R. ha sottolineato che la questione è subordinata al giudizio della Corte Europea, che potrebbe ridefinire i parametri della tariffa soglia. Inoltre, gli importi richiesti dal Gse potrebbero essere errati, non tenendo conto di costi operativi e oneri come gli oneri di sbilanciamento, né degli importi già versati.
Con la diffida di pagamento si acuisce il nervosismo di molti operatori che risultano così più propensi a far partire una nuova ondata di ricorsi, con un impatto inevitabile sullo Stato che rischia di non riuscire a recuperare i fondi previsti dal prelievo extraprofitti.

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paolo-roccoviscontini