Le Borse in rialzo spingono anche le rinnovabili: IREX + 12% a dicembre
Il listino che monitora le small mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha beneficiato del rally del titolo di Alerion. Cresce l’interesse verso la smart energy
di Alessandro Marangoni*
Con la fine dell’anno i principali listini dei mercati finanziari hanno registrato ottime performance. La FED, infatti, visto il netto miglioramento delle previsioni macroeconomiche per gli USA, ha deciso di dare una stretta alla politica monetaria, alzando i tassi di interesse di un quarto di punto e programmando ulteriori rialzi per il 2017. L’intervento ha dato il via al rally degli indici di Wall Street (con il Dow Jones che ha toccato un nuovo massimo) ed al progressivo rafforzamento del dollaro.
L’impennata degli indici d’oltre oceano si è riflessa anche sulle Borse del Vecchio Continente: DAX, CAC e IBEX hanno infatti segnato a fine dicembre rispettivamente +8%, +6% e +8%. I listini europei, inoltre, hanno beneficiato del prolungamento fino a fine anno del Quantitative Easing attuato dalla BCE, anche se con volumi ridotti dato il lieve miglioramento delle previsioni macroeconomiche per l’Eurozona e l’allontanarsi dello spettro della deflazione. In Italia, l’indice FTSE All Share è cresciuto del 12% nell’ultimo mese, beneficiando del clima di ottimismo dei mercati ed all’annuncio degli interventi pubblici volti a stabilizzare gli istituti di credito in sofferenza.
Prestazioni brillanti anche per il comparto energetico: l’indice FTSE Oil & Gas è infatti cresciuto del 14% nell’ultimo mese dell’anno. Il settore ha giovato della ripresa del prezzo del petrolio, con Brent e WTI che si sono assestati rispettivamente a quota 56,75 $/bbl e 54,61 $/bbl a fine dicembre. Il balzo delle quotazioni del greggio è legato all’accordo sul taglio della produzione tra i Paesi non-OPEC (558 mila barili in meno al giorno) che, dopo quello raggiunto tra i produttori dell’organizzazione, dovrebbe riequilibrare domanda e offerta.
Sull’onda del trend positivo dei mercati finanziari, l’IREX index ha messo a segno a dicembre una crescita del 12%. Il listino che monitora le small mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha beneficiato del rally del titolo di Alerion, cresciuto ancora del 21% nell’ultimo mese. Si attende ora il possibile rilancio di Fri-el (che detiene il 29,36% della società) in risposta all’OPA totalitaria richiesta dalla CONSOB ed in fase di definizione da parte di e2i (arrivata al 38,8% del capitale). Tra le aziende dell’indice, TE Wind ha registrato la performance migliore (+43%): la società ha infatti approvato la fusione per incorporazione con Agatos Srl, attiva nell’installazione di impianti a fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica. Frendy Energy, invece, ha visto la prestazione peggiore (-2%). Tra le altre società dell’indice, Falck Renewables ha siglato un accordo con General Electric per un servizio di full O&M della durata di 5 anni per un parco eolico a Catanzaro. Enertronica invece, tramite la neo controllata Elettronica Santerno, ha concluso un accordo per la fornitura di un sistema di accumulo di energia elettrica in Iran, per un controvalore di mezzo milione di euro.
I mercati finanziari, dunque, sembrano tornare a guardare con interesse all'industria delle rinnovabili e alle nuove frontiere della "smart energy" made in Italy, in attesa che la nuova strategia energetica nazionale, attualmente in fase di elaborazione al MiSE, possa ridare slancio ad un settore che ha ancora molte potenzialità nel nostro Paese.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex