I cantieri della transizione ecologica, tappa in Sicilia con il gruppo A2A
Dal Sud dell’Italia un esempio di transizione energetica con l’inaugurazione in provincia di Trapani di due nuovi impianti di ultima generazione per la produzione di energia solare ed eolica. Legambiente: “L’obiettivo comune deve essere quello di ampliare il raggio d’azione delle fonti rinnovabili per utilizzare il potenziale naturale del Paese”
Sono oltre 1.000 i progetti di rinnovabili ancora in fase di valutazione (1.376 al gennaio scorso). A ricordarlo è Legambiente, che con la campagna nazionale “I Cantieri della Transizione Ecologica” promuove tutti quei progetti, innovazioni, imprese e comunità che in Italia sono già un esempio concreto di cosa voglia dire convertire in senso sostenibile ed ecologico modelli produttivi e territori.
La tappa in Sicilia
Le fonti rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, sono le protagoniste della XXV tappa della campagna, che in Sicilia patrocina la nascita di due nuovi impianti del gruppo A2A nella provincia di Trapani: il primo per la produzione di energia eolica è a Matarocco, mentre il secondo, di energia fotovoltaica, si trova a Mazara del Vallo. In prospettiva l’attività di questi due nuovi impianti andrà a incrementare le già importanti performance regionali sul fronte dell’energia green, che infatti vedono la Sicilia in quarta posizione a livello nazionale per distribuzione di rinnovabili, sebbene sia importante ricordare che sull’isola, dal 2021 al 2023, ci sono state installazioni per 1,4 GW, un numero destinato a crescere ancora di molto per il raggiungimento dell’obiettivo di capacità da FER installata previsto dal burden sharing pari a 10,48 GW. D’altra parte, non bisogna trascurare come tutto il Sud Italia si confermi un’area dall’enorme potenziale di produzione da fonti pulite, eolico e fotovoltaico in testa.
L’impianto di Matarocco e quello di Mazara
Tra Marsala e Mazara del Vallo, strategicamente collocato a un’altitudine tra i 330 e 360 metri per sfruttare le correnti eoliche dell’area, l’impianto eolico di Matarocco con una capacità installata di 30 MW avrà una producibilità stimata annua pari a 79 GWh, equivalente al fabbisogno di 26.000 famiglie. L’impianto permetterà di evitare 31.600 tonnellate di CO2, pari a quelle assorbite da 250.000 alberi. Tutto questo grazie al lavoro di 8 turbine, due collocate nel territorio di Mazara e sei in quello di Marsala, di cui cinque con una potenza di 3,6 MW ciascuna, e le restanti con una capacità di 4 MW. Questa tecnologia di ultima generazione permette di ottimizzare la produzione di energia anche in condizioni di vento moderato, garantendo così continuità di produzione nel corso dell’anno.
L’impianto fotovoltaico di Mazara: ubicato nel Comune di Mazara del Vallo, l’impianto fotovoltaico si estende su un’area di 14,8 ettari con una capacità di 12,6 MW e una produzione stimata annua per il 2025 pari a 25 GWh, corrispondente al fabbisogno di 8.300 famiglie. Permetterà di evitare emissioni per 10.000 tonnellate di CO2, pari a quelle assorbite da 80.000 alberi.
Zampetti: scenari da ritorno al passato
“La transizione energetica trainata dalle rinnovabili è una sfida che il mondo industriale sta affrontando con successo nonostante il Paese continui a scontrarsi con politiche climatiche e di decarbonizzazione per niente ambiziose – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Perché ci sia lo scatto serve volontà politica e non l’introduzione di ulteriori barriere come è stato fatto con il decreto aree idonee, il perseguimento di obiettivi deboli sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel PNIEC, o peggio, la totale assenza del tema energie pulite nella legge di Bilancio in discussione in Parlamento. Questi sono tutti segnali che svelano uno scenario di ritorno al passato, vedi il nucleare e le trivellazioni. Per non lasciarci ostacolare dal settore Oil&Gas, l’obiettivo comune deve essere quello di ampliare il raggio d’azione delle fonti rinnovabili per utilizzare il potenziale naturale del Paese attraverso impianti innovativi che contribuiscano a rendere l’Italia meno dipendente dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni di gas climalteranti, creare nuovo lavoro e riqualificare i territori”.