Cingolani contro tutti. Senza smart grid e accumuli, inutile aumentare le rinnovabili
Senza un sistema di accumulo di adeguato dimensionamento, dice il ministro al question time, insensato autorizzare le richieste per 170 GW al Centro Sud e Isole
L’installazione di 60 GW in tre anni richiesto dalle associazioni delle rinnovabili e dell’energia che dovrebbero sorgere in gran parte al Sud e alle isole provocherebbero una congestione delle linee di trasmissione che porterebbe all’inutilizzo di quasi la metà dell’energia generata. Lo ha detto alla Camera il ministro della Transizione ecologica, da più parti ritenuto troppo pragmatico e filo-fossile, nel rispondere ad una interrogazione sulle iniziative per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Produzione e permitting
“L'installazione di 60 GW di nuovi impianti di energia rinnovabile intermittente (indicativamente 50 afferenti al fotovoltaico e 10 all'eolico) darebbero un equivalente di 90 terawattora all'incirca", spiega. Gli impianti, "stando alle richieste autorizzative attualmente pendenti, che sono 170 GW, nella maggior parte dovrebbero essere installati nelle Regioni del Centro-Sud e nelle isole maggiori: dal maggio 2020 sono arrivate 688 richieste di autorizzazione per progetti e ne sono state concluse 170. Dal 2013 al 2019 ne erano arrivate 244 e ne erano state concluse 155. Inoltre, la nuova commissione Via dedicata solo a Pnrr e Pniec, dal gennaio del 2022 ha autorizzato progetti di rinnovabili per 2,5 GW: nel 2021 ne erano stati autorizzati solo 0,8 GW.
Congestione e accumuli
Il ministro ha spiegato che la maggior parte di questi progetti sono nel Mezzogiorno, dove ci sono sole e vento, ma c'è però scarso consumo. “Installare la gran parte di nuova capacità in questi territori dove è presente minore domanda di energia comporterebbe una congestione impossibile delle linee di trasmissione tanto che non meno del 45% dell'energia elettrica generata sarebbe, si stima, non realmente utilizzabile". E anche se ciò fosse possibile - aggiunge - , per utilizzare tutta l’energia elettrica generata sarebbe necessario installare una grande quantità di sistemi di accumulo, pari a 48 GWh secondo Elettricità Futura; studi condotti dall'Università di Padova arrivano a 80 GWh di batterie. Tuttavia, lasciando 2 TWh di energia inutilizzata - conclude - 48 GWh di batterie avrebbero un costo di 15 miliardi in tre anni, 80 ne costerebbero 25 e non è assolutamente chiaro con quali fondi si dovrebbero finanziare queste installazioni".
Non esistono scorciatoie
"Fermo restando l'impegno del governo e di tutti noi nel continuare a creare le condizioni per raggiungere gli obiettivi al 2030 attraverso l'installazione inizialmente di 72 GW di fonti rinnovabili, ora - conclude Cingolani - con una ulteriore accelerazione, mi permetto di ricordare che non esistono scorciatoie alla fatica. Questo grandissimo incremento della potenza rinnovabile, se non accompagnato da una smart grid e da un sistema di accumulo di adeguato dimensionamento, non basta. La strada è in salita ed è un po’ più faticosa, faremo di tutto per andare più veloci".