Cingolani: “Sulle rinnovabili abbiamo dato un’accelerazione”. Ma rimane il nodo permitting
Il ministro della Transizione ecologica ha anche detto alle commissioni riunite che degli undici impianti portati in Cdm sette dovrebbero essere approvati
"Con il poderoso programma di rinnovabili, di energy community e di liberalizzazioni noi diamo un'accelerazione che nessun paese è in grado di dare". Lo dichiara il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente, Attività produttive e Agricoltura della Camera.
Il nodo del permitting
"Ora, sia il paesaggio sia l'ambiente sono in Costituzione, non si può più dire che uno sia più importante dell'altro", osserva il ministro parlando dei circa 40 di impianti di energia da fonti rinnovabili bloccati perché hanno la valutazione di impatto ambientale positiva e la valutazione paesaggistica negativa. Per il pregresso, per il decreto semplificazione, queste cose vengono decise in Consiglio dei ministri con un'analisi tecnica. "Nell'ultima settimana abbiamo portato 11 impianti: 7 sembrano accettabili, 4 dal punto di vista paesaggistico proprio no. Questi sette rappresentano 0,36 GW, sarebbe un bel colpo sbloccarli", sottolinea Cingolani.
Facilitato l’autoconsumo
"Sulle nuove misure che ho presentato venerdì scorso - ha aggiunto - sono stato chiaro: sulle rinnovabili dobbiamo accelerare. Io sono per una profonda liberalizzazione per autoconsumo ed energy community fino a 200 kilowatt. Deve essere facilissimo mettere sui tetti o in giardino un impianto di autoproduzione. Questa cosa deve essere fatta con un modulo unico: questo è il momento in cui si vedrà qual è la priorità".